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La Cina statalizza la sigaretta elettronica: parte il monopolio del vaping

La produzione, distribuzione e vendita sarà gestita dal governo; nel Paese ci sono oltre 5 milioni di tabaccherie.

Adesso è ufficiale. La sigaretta elettronica entra nel monopolio anche in Cina. Il Consiglio di Stato ha annunciato la decisione di modificare la legge sul monopolio del tabacco così come era stato annunciato già a marzo dal ministro dell’industria. Se da un lato significa che ci saranno maggiori supervisioni in materia di produzione e vendita, dall’altro potrebbe annientare le piccole aziende che negli anni hanno raggiunto un mercato interno di circa 8,4 miliardi di yuan (1,65 miliardi di euro), crescendo del 72,5 per cento tra il 2013 e il 2020.
Il tabacco cinese è nelle mani della China National Tobacco Corp, la più grande industria mondiale di produzione e distribuzione di sigarette anche perché ne detiene il monopolio nell’intero Paese. È anche il principale contribuente dello Stato, con l’incredibile cifra di 165 mila miliardi di dollari rappresenta da sola il 6% dell’intero gettito cinese. L’industria del vaping, al contrario, è in gran parte in mani private. Se l’industria monopolista cinese del tabacco dovesse entrare nel mercato della sigaretta elettronica avrebbe a disposizione 5 milioni di tabaccherie statali: una sfida che i privati potrebbero provare a reggere ma difficilmente potranno vincere.

 

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