Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Legge di bilancio 2022: giù la tassa sulle sigarette elettroniche

Riformulato emendamento leghista: il prelievo a pieno regime nel 2023 potrebbe scendere a circa 1 euro per i liquidi senza nicotina e di circa 1,5 euro per i liquidi con nicotina.

Qualcosa si muove. L’emendamento che avrebbe voluto annullare l’imposta progressiva sui liquidi da inalazione è stato modificato. Tant’è che è stato riproposto in una formulazione più completa e dettagliata. Per la verità si tratta di una proposta che rimodula non soltanto l’imposta di consumo sui liquidi da inalazione ma anche le accise sui tabacchi e sul tabacco riscaldato. La firma all’emendamento riformuIato è sempre dei senatori leghisti Ferrero, Testor, Tosato e Faggi.
Nello specifico, si tratterebbe di mantenere ugualmente la crescita dell’imposta per i prossimi due anni ma con un prelievo inferiore. La norma introdotta dal governo Conte II ha previsto di tassare i flaconi da 10 millilitri di liquidi senza nicotina di circa 1 euro nel 2021, circa 1,5 euro nel 2022 e circa 2 euro nel 2023, i liquidi con nicotina sono invece maggiorati di altri 50 centesimi per annualità (1,5 euro nel 2021; 2 euro nel 2022; 2,5 euro nel 2023).
La proposta leghista intende invece abbassare l’imposta pur mantenendo la progressività dell’aumento biennale così ripartito: 10 millilitri di liquido senza nicotina circa 75 centesimi nel 2022 e circa 1 euro nel 2023; 10 millilitri di liquido con nicotina circa 1,25 euro nel 2022 e circa 1,5 euro nel 2023. L’imposta parametrata al tabacco tradizionale sarebbe quindi del 7,5% (2022) e del 10% (2023) per i liquidi senza nicotina; del 12,5% (2022) e 15% (2023). L’imposta definitiva a pieno regime entrerà quindi in vigore nel 2023 dopo il prossimo anno di transizione.
Per quanto riguarda il tabacco riscaldato, quasi nulla dovrebbe cambiare a livello di imposta, nel senso che sarà del 35% ma anziché dal prossimo anno partirebbe dal 2023. Nel 2022 la tassazione prevista ammonterebbe al 32,5% dell’accisa sul tabacco tradizionale. Aumenti anche per quanto riguarda quest’ultimo sia sul fronte dell’importo specifico per chilogrammo convenzionale (in due anni da 46,70 euro a 47,10 euro), sia sul fronte dell’onere fiscale minimo che arriverà nel 2024 al 97,6%.
Un apposito capitolato dell’emendamento tende poi a regolamentare le bustine di nicotina, un prodotto che da qualche tempo è arrivato in Italia ma che non è disciplinato ancora da alcuna norma fiscale. I senatori proponenti vorrebbero dunque assoggettare anche questo prodotto al controllo del Monopolio di Stato, sottoponendolo alle stesse norme dei liquidi per sigarette elettroniche (deposito fiscale, fascetta fiscale, imposta di consumo).
Cauto ottimismo sulle possibilità che l’emendamento possa essere votato favorevolmente.

Articoli correlati