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La riforma cinese blocca il mercato internazionale della sigaretta elettronica

In attesa della definitiva stesura di legge, il Consiglio di Stato ha cristallizzato l'attività di produzione e distribuzione con pesanti ripercussioni sul commercio internazionale.

Ritardi nelle consegne e assenza di nuovi prodotti per almeno cinque mesi. Questa la previsione delle conseguenze che produrrà a livello mondiale l’ingresso della filiera cinese della sigaretta elettronica nel monopolio di Stato.
A novembre il Consiglio di Stato cinese ha annunciato che avrebbe modificato la legge sul monopolio del tabacco, obbligando anche le sigarette elettroniche ad attenersi agli stessi requisiti delle sigarette tradizionali. qualche giorno fa l’amministrazione dei monopoli di stato del tabacco (STMA) ha pubblicato sul proprio sito web la bozza delle regole che dovranno essere seguite da produttori e rivenditori al fine di sottoporle a un pubblico confronto. Produttori e operatori avranno tempo sino al 29 gennaio per inviare le loro controdeduzioni alla bozza di riforma. Soltanto a quel punto i legislatori produrranno una normativa completa e definitiva.
Durante il periodo di transizione, le imprese già operative possono continuare le attività ma senza poter investire, costruire o espandere la capacità dello stabilimento o del magazzino. Non si possono aprire nuovi punti vendita di sigarette elettroniche e neppure mettere in commercio nuovi prodotti.
Il mercato mondiale risentirà dunque di un lungo periodo di stop, soprattutto per quel che concerne le novità da proporre sul mercato. Al normale tempo di gestazione delle nuove norme occorre aggiungere anche i sedici giorni di festività dovuti al capodanno cinese che quest’anno cade il 1 febbraio. Il mercato della sigaretta elettronica potrà dunque tornare a pieno regime e nella normalità a legge in vigore, non prima cioè del mese di maggio.

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