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Sigarette elettroniche, imposta di consumo 2023: la fermi chi può!

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L’estate che sta per chiudersi verrà ricordata come la più calda di sempre. Non soltanto per le temperature elevate che hanno colpito la nostra penisola ma soprattutto perché mai nella storia della nostra Repubblica si è vissuta una campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento ad agosto. Dal 26 settembre i nuovi rappresentanti del popolo saranno poi chiamati a formare una maggioranza che possa riprendere in mano le redini del Paese. E a dare al presidente Mattarella una indicazione sul nome di chi dovrà guidare la nuova squadra di governo. Passaggi formali e istituzionali che si potrebbero protrarre almeno sino alla metà di ottobre e che, di fatto, renderanno impossibile la scrittura e la votazione in aula della Legge di bilancio, il principale strumento fiscale e di programmazione degli investimenti per il 2023. I conti sono presto fatti: il 15 ottobre il testo della legge di bilancio deve essere presentata a Bruxelles, mentre entro il 20 ottobre dovrà giungere al Parlamento italiano che dovrà poi approvarla prima del 31 dicembre. Scadenze di fatto inconciliabili con i tempi di formazione del governo. Scatterebbe dunque quello che tecnicamente si chiama “esercizio provvisorio” e che impedisce di mettere mano alle spese pubbliche senza tener conto dello storico. In parole povere, vorrebbe dire il congelamento di investimenti e tagli fiscali. Con buona pace della tanto auspicata riforma fiscale del settore della sigaretta elettronica e dei liquidi da inalazione. Ricordiamo, infatti, che al momento l’imposta di consumo sui liquidi da inalazione è in una fase di riduzione temporanea che scadrà con la fine dell’anno.
A quel punto, se in legge di bilancio non si potrà metterà mano alla struttura della tassazione (e in piena crisi e senza stabilità politica difficilmente si troverà qualcuno disposto ad accollarsene l’onere), dal primo gennaio 2023 scatterà la super imposta di circa 2 euro ogni 10 millilitri di liquido senza nicotina, di circa 2,5 euro ogni 10 millilitri di liquido con nicotina e di circa 10 euro per ogni flacone di Mix and Vape. Una batosta che potrebbe avere fortissime ripercussioni sul mercato e, soprattutto, sulla possibilità di sopravvivenza di molte piccole realtà imprenditoriali del settore, siano esse rivendite o aziende di produzione.

(editoriale tratto da Sigmagazine #34 settembre-ottobre 2022)

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