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L’Unione Europea mette a rischio il futuro delle sigarette elettroniche monouso

Il nuovo Regolamento sulle batterie sarà votato a giugno. L'industria avrà 42 mesi di tempo per adeguare i dispositivi elettronici che dovranno essere soltanto ricaricabili o con pile sostituibili.

Dovrà essere votato dal Parlamento europeo a giugno, ma nessuno mette in dubbio che venga approvato. Il nuovo regolamento dell’Unione europea sulle batterie è stato redatto al termine dei negoziati tra il Consiglio, la Commissione e il Parlamento europeo. Sia il Consiglio, il 18 gennaio, che la Commissione, il 24 gennaio, lo hanno già avallato. Una delle misure, all’articolo 11 del regolamento proposto, impone che tutti i dispositivi portatili siano dotati di batterie rimovibili e sostituibili dall’utente stesso.
“Tre anni e mezzo dopo l’entrata in vigore del regolamento, le batterie integrate nei dispositivi portatili dovranno essere progettate per essere facilmente rimovibili e sostituibili dall’utente finale”, riassume il sito del Parlamento europeo. Questa regolamentazione fa parte della volontà delle autorità europee di migliorare la circolarità, in particolare il riciclaggio, e la sostenibilità delle batterie. L’industria avrà 42 mesi di tempo per adeguarsi. “Il regolamento vieta anche l’uso di adesivi, poiché le batterie devono poter essere smontate senza dover utilizzare solventi. Inoltre, il produttore dovrebbe fornire istruzioni puntuali per rimuovere le batterie e informazioni sulla sicurezza”, spiega un articolo co-pubblicato dalla rivista tedesca Frankfurter Rundschau e dal sito Table. Di conseguenza, segnala inoltre il Financial Times, questo nuovo regolamento dovrebbe eliminare dal mercato le sigarette elettroniche monouso. “Le vendite di usa e getta – si legge nell’edizione dello scorso 8 marzo – hanno raggiunto quasi 5 miliardi di dollari nel 2022, cifra non lontano da un quinto del mercato globale del vaping”. La sua espansione è nata “per caso”, ritiene il quotidiano finanziario, facendola risalire al divieto americano di poter utilizzare liquidi di ricarica diversi dal gusto tabacco. La decisione mirava ad annientare il fenomeno Juul. Con un certo successo ma anche, senza sorpresa, con un effetto collaterale. Il mercato statunitense “è migrato rapidamente verso le sigarette elettroniche usa e getta proprio come espediente per sostituire i prodotti con nicotina aromatizzati vietati”, spiega sempre il Financial Times.
Come conseguenza ecologica, Euromonitor ha calcolato che “più di 90 tonnellate di litio sono state utilizzate per produrre le usa e getta per il mercato mondiale”. Non si è però tenuto conto che la produzione complessiva di litio nel 2022 è stata di 130 mila tonnellate; significa cioè che la quota destinata ai prodotti monouso del vaping rappresenterebbe poco più dello 0,07 per cento del totale. Tuttavia, l’incapacità di implementare un sistema di riciclo efficace è il motivo principale per cui si vorrebbe mettere fuori legge i dispositivi a batteria non intercambiabile, a maggior ragione quando poi sono monouso.
La mancanza di responsabilità sull’argomento sia dei produttori che dei venditori e dei consumatori di usa e getta non è stata d’ausilio. Liam Humberstone, direttore tecnico di Totally Wicked, riconosce che la filiera è stata “lenta ad agire” per affrontare le ricadute ambientali delle usa e getta. “Ma – aggiunge – possiamo amarle o odiarle ma hanno comunque contribuito a diffondere maggiormente il vaping”.
Il rapido boom delle sigarette elettroniche monouso dalla fine del 2021 ha evidenziato il ruolo chiave della facilità d’uso per una porzione significativa di fumatori. “C’è un motivo molto semplice per cui le usa e getta sono popolari tra i consumatori: la comodità”, spiega Simon Clark dell’associazione inglese di fumatori Forrest. “Basti pensare che nel XX secolo la praticità della sigaretta tradizionale prodotta in serie ha reso obsoleta la pipa. E così, adesso per eliminare queste ultime occorre offrire ai consumatori qualcosa che sia altrettanto facile (e piacevole) da usare”. Come ha dimostrato la sociologa inglese Frances Thirlway, le fasce più basse della popolazione, avendo soprattutto responsabilità familiari e carichi mentali già pesanti, difficilmente possono aggiungere lo sforzo di imparare come funziona un dispositivo per lo svapo se si presenta troppo complicato. Con le usa e getta si va loro incontro e si risponde al bisogno di un utilizzo poco impegnativo come quello di accendere una sigaretta.

(articolo pubblicato su gentile concessione del sito Vapolitique – traduzione di Stefano Caliciuri)