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Germania – La tassa sui liquidi è già un fallimento, fiscale e sanitario
La tassa sui liquidi delle sigarette elettroniche sta apportando allo Stato tedesco molti meno introiti del previsto. O, più correttamente, molto meno di quanto inizialmente si aspettava l’ex ministero delle Finanze ora cancelliere) Olaf Scholz che fu l’artefice della tassa. E anche meno delle stime poi rapidamente ribassate dallo stesso ministero. Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, nel primo trimestre del 2023 l’introito derivato dalla tassa sui liquidi è stato di appena 40 milioni di euro. Nel secondo trimestre del 2023, quando peraltro la vendita di liquidi elettronici non tassati non era più possibile, lo Stato ha incassato 47 milioni di euro. Se, quando usciranno i dati degli ultimi due trimestri del 2023 le cose dovessero confermarsi (e le stime degli esperti lasciano intendere che sarà proprio così), le entrate fiscali derivanti dalla tassa sui liquidi per l’intero anno resteranno ben al di sotto dei 200 milioni di euro. Ma quando nella primavera del 2021 era stata approvata la tassa sui liquidi, il ministero delle Finanze prevedeva per il 2023 un ricavo di 311 milioni di euro, che poi sarebbe dovuto aumentare fino a quasi 900 milioni di euro nel 2026, quando la tassa (il cui aumento è previsto a scaloni) avrà raggiunto il suo volume finale. Un obiettivo che quasi certamente verrà ugualmente fallito. Anche perché, come temuto, è probabile che questi dati fiscali deludenti siano anche la spia di uno spostamento dei consumatori verso il mercato illegale. Una cattiva notizia non solo per le finanze, ma anche per la salute dei vaper.
Ucraina – Quando la riduzione del danno da tabacco assume una prospettiva nuova: la storia di Ingvar e lo snus da combattimento
È proprio il caso di dire che i sistemi alternativi di assunzione di nicotina possono salvare la vita. È il caso della vicenda raccontata da Bengt Wiberg, svedese, inventore di Sting Free, una soluzione brevettata per lo snus. La storia riguarda Ingvar, un soldato ucraino, ex produttore di snus, e amico dello stesso Wiberg, il quale ha trovato un’arma inaspettata nella lotta contro le forze russe. Sul campo di battaglia, dove le sigarette illuminano la notte e rivelano le posizioni dei soldati, lo snus è infatti un’opzione che dà un vantaggio ai cecchini ucraini. La riduzione del danno da tabacco assume dunque una prospettiva nuova nella storia di Ingvar, che prima dello scoppio della guerra possedeva e gestiva una piccola fabbrica ucraina di snus, che è stato costretto a chiudere proprio per imbracciare le armi e difendere il suo paese. Sui campi di battaglia i soldati russi fumano sigarette dall’odore forte e incandescenti, vincolati dal divieto di Putin sullo snus e sui sacchetti di nicotina senza tabacco in Russia. Al contrario i soldati ucraini possono, grazie ai suggerimenti e all’iniziativa di Ingvar, utilizzare lo snus: nessuna combustione, nessun odore, nessuna luce e nessun rischio di essere individuati di notte. Al di là della guerra Ingvar è anche un membro attivo di EUforsnus, un movimento globale di consumatori senza scopo di lucro con membri provenienti da oltre 100 paesi che lottano per legalizzare lo snus nell’Ue e in altri paesi in cui è attualmente vietato.
Argentina – Associazioni pro vaping si appellano a Milei: anacronistico il divieto delle sigarette elettroniche
L’associazione argentina dei vaper, Asovape Argentina, e la World Vapers’ Alliance hanno inviato una lettera aperta al nuovo presidente dell’Argentina, Javier Milei, chiedendo l’abrogazione della disposizione 3226/2011 dell’Amministrazione nazionale dei medicinali, degli alimenti e delle tecnologie mediche che vieta la commercializzazione delle sigarette elettroniche. La disposizione inibisce l’importazione, la distribuzione, la commercializzazione, la pubblicità e la promozione delle sigarette elettroniche ed è entrato in vigore il lontano 6 maggio 2011. Nella lettera si spiega che numerosi studi condotti dall’entrata in vigore del divieto hanno dimostrato il profilo di rischio significativamente più basso e l’utilità delle sigarette elettroniche per smettere di fumare, nonché il basso rischio per la salute della nicotina. I firmatari sostengono inoltre che il divieto è incompatibile con il rispetto della libertà individuale degli adulti argentini e con il diritto al libero sviluppo della personalità, dell’informazione e della salute degli utenti e dei fumatori. “Il divieto viola i diritti e le libertà degli adulti argentini e dovrebbe essere abrogato“, ha affermato in un comunicato Juan Facundo Teme, presidente di Asovape Argentina.
Germania – eGarage spegne le luci, i Dämpfer tedeschi perdono la loro voce
Con la fine dell’anno si spegne una delle voci più autorevoli del mondo del vaping tedesco. eGarage saluta, in modo malinconico, con “l’ultima chiamata”, un post nel quale dà l’addio ai suoi lettori. “Nel corso degli anni, abbiamo notato che la volontà di avere una discussione aperta e basata sulla scienza, di prendere decisioni basate sui fatti o semplicemente di ascoltare con rispetto è purtroppo andata sempre più perdendosi. Quindi abbiamo deciso di interrompere il nostro progetto eGarage all’inizio dell’anno”, scrivono i redattori della rivista digitale che ha accompagnato in Germania la crescita del mondo dei Dämpfer, come si chiamano gli svapatori tedeschi. Non sono poche le riviste europee legate al vaping, più o meno accreditate, più o meno qualificate, che nel corso di questi ultimi anni hanno alzato bandiera bianca. Purtroppo proprio nel momento in cui lo sforzo di contrastare l’informazione distorta su questo settore dovrebbe essere moltiplicato. Una voce in meno, per di più nel principale mercato di consumatori del vaping d’Europa, è una grave perdita.