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Dopo l’avvio dell’iter parlamentare della nuova legge antifumo (e antisvapo), l’industria della sigaretta elettronica inglese chiede un immediato dietrofront al premier Rishi Sunak. E lo fa con una missiva indirizzata proprio presso la residenza di Downing Street 10. La UK Vaping Industry Association (Ukvia) ha infatti chiesto una pausa immediata nella legge sul tabacco e sui vaporizzatori nel timore che possa “innescare un disastro per la salute pubblica“. Dopo che il governo ha ammesso che recentemente non è stata condotta alcuna ricerca sugli impatti della sigaretta elettronica sulla salute pubblica, Ukvia ha informato il premier Sunak che “il potenziale disastro sanitario che il governo sta per scatenare con questo disegno di legge è così è grave che dobbiamo fermarne immediatamente l’iter.
È estremamente irresponsabile da parte del governo proporre una legislazione che conferisca poteri senza precedenti al ministro della salute per prendere decisioni sulla vita o sulla morte di milioni di fumatori e vapers britannici senza nemmeno un frettoloso cenno agli impatti sulla salute che ciò potrebbe avere“. La valutazione di Ukvia ha evidenziato tre importanti omissioni che dovrebbero essere sanate con urgenza. “Il governo ammette di non aver quantificato l’impatto sulla salute per le persone che utilizzano i vaporizzatori come strumento per smettere di fumare. Crediamo – spiega John Dunne, presidente di Ukvia – che ci siano tre gravi falle nella legge: limitare gli aromi; uniformare le confezioni dei prodotti; vietare gli espositori dei vaporizzatori nei punti vendita. I poteri di questo disegno di legge sono così ampi che consentirebbe, nella sua forma più estrema, il divieto di tutti i gusti, confezioni neutre in stile sigaretta tradizionale e impossibilità di vedere i prodotti perchè sigillati come il tabacco. Non solo spazzerebbe via l’industria dello svapo nel Regno Unito, ma rappresenterebbe letteralmente una potenziale condanna a morte per milioni di vapers che hanno già smesso con successo di fumare e per altri milioni di fumatori adulti a cui sarebbe negata l’opportunità di cambiare. Continueremo a sostenere qualsiasi iniziativa e a promuoverne di nuove per prevenire la diffusione del vaping tra i giovani. se può servire, anche chiedendo una schema normativo che preveda la possibilità di vendita delle sigarette elettroniche soltanto con concessione statale”. Intanto, proprio in queste ore, è stato lanciato un hashtag da utilizzare per sostenere la causa della sigaretta elettronica e delle politiche di riduzione del danno: #PauseTheVapeBill
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