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Vaping is Not Tobacco spiegata dal portavoce del comitato promotore

Nel 2020 l’Unione europea si metterà al lavoro per la revisione della Direttiva sui prodotti del tabacco, che regolamenta anche quelli del vaping. Interviene il portavoce della petizione fra i cittadini europei per chiedere alla Commissione che la sigaretta elettronica non sia equiparata al tabacco.

L’introduzione della Direttiva sui prodotti del tabacco ha comportato l’applicazione di innumerevoli restrizioni anche per i prodotti del vaping, avvicinando la regolamentazione di questi ultimi a quella applicabile al tabacco. Nel 2020, la Commissione europea avvierà i lavori per la revisione di tale direttiva. È facile ipotizzare come il settore del vaping potrebbe subire nuove e più stringenti restrizioni sia in termini di limitazioni alla commercializzazione che di ulteriori obblighi amministrativi. Come se non bastasse, in parallelo, la Commissione europea ha intrapreso il processo di revisione di un’altra direttiva, quella sulla tassazione dei prodotti del tabacco e diversi segnali indicano l’intenzione di inserire i prodotti del vaping anche all’interno di questo testo legislativo.
Se ciò non bastasse, i messaggi che arrivano dai principali regolatori che siedono a Bruxelles non lasciano spazio a dubbi su come il comparto del vaping venga considerato. Il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ha espresso in numerevoli occasioni la volontà di regolamentare i prodotti del vaping alla stregua di quelli contenenti tabacco, dichiarandosi invece a favore di altre terapie sostitutive a base nicotina (come cerotti e gomme da masticare) che hanno negli anni dimostrato scarsa efficacia. Lo stesso Andriukaitis sembra, inoltre, essere intento a preparare l’agenda politica per il futuro commissario che si insedierà nel mese di ottobre. Pur non essendo in grado di prevedere chi sarà il nuovo commissario e quale sarà la sua opinione sul vaping, le prospettive sembrano tutt’altro che rosee.
Con queste premesse, risulta evidente come chiunque abbia a cuore le sorti del settore del vaping in Europa debba acquisire consapevolezza degli ulteriori rischi ai quali il settore sembra esposto e debba di consequenza decidere se e in che modo spendersi affinchè essi non si materializzino. In questo contesto caratterizzato da una generalizzata scarsa conoscenza del vaping da parte del mondo politico e dell’opinione pubblica, un gruppo di professionisti operanti a diverso titolo nel mondo del vapore, ha deciso di confrontarsi al fine di identificare possibili azioni da intraprendere.
Questo gruppo ha quindi deciso di coordinare i propri sforzi verso la realizzazione di una campagna europea che possa riportare la discussione sul vaping ad una dimensione fattuale piuttosto che emotiva, anche al fine di influenzare positivamente il dibattito nell’ambito della revisione della Direttiva sui prodotti del tabacco. La campagna in questione, denominata Vaping is not tobacco, ha come obiettivo quello di promuovere una regolamentazione sul vaping diversa da quella attuale e che prenda spunto dalle evidenze scientifiche a supporto di questi prodotti ma che, al contempo, garantisca standard qualitativi e manifatturieri elevati, assicurando la tutela dei minori e consentendo una comunicazione responsabile da parte dei produttori a beneficio dei consumatori.
La campagna ed i suoi promotori non auspicano una deregolamentazione del settore bensi una regolamentazione diversa da quella attuale e che, soprattutto, separi i prodotti del vaping da quelli del tabacco e farmaceutici. La campagna Vaping is not tobacco è costituita da due iniziative complementari: una iniziativa dei cittadini europei e una piattaforma “grassroots”. La prima è uno strumento previsto dal diritto europeo che mira a raccogliere un milione di firme in dodici mesi a supporto di una regolamentazione diversa per il vaping e che si ispiri ai principi qui sopra enunciati. Il Comitato promotore di questa iniziativa è attualmente composto da otto cittadini europei, residenti in altrettanti Stati membri, che hanno in diverso modo sostenuto e tutelato gli interessi del mondo del vaping sia a livello nazionale che a livello europeo. I membri del comitato, oltre me che sono il portavoce, sono: Mosè Giacomello, Timothee Bryne, Micheal Kenneally, Antonin Berdych, Vincent Durieux, Valerio Forconi and Ciprian Boboi.
Io ho alle spalle una lunga storia nel settore del vaping e dal 2015 sono presidente dell’associazione tedesca Bündnis für Tabakfreien Genuss e.V. Mosè Giacomello, portavoce vicario (in foto a destra con Dahlmann, ndr), è presidente di Vapitaly e a lungo sostenitore delle istanze del vaping sia in Italia che in Europa. Timothee Bryne è stato uno dei pionieri del vaping in Inghilterra ed è attualmente presidente di Ginger Recruitment, una società specializzata in ricerca e innovazione nel settore del vaping. Michael Kenneally è un imprenditore con oltre dieci anni di esperienza nel mondo del vaping ed è stato direttore di Vape Business Ireland. Antonin Berdych è responsabile per le relazioni esterne di Kelk, l’associazione che riunisce tutti i maggiori attori nel mercato del vaping in Repubblica Ceca e Slovacchia. Valerio Forconi èresponsabile dell’ufficio di rappresentanza presso le istituzioni europee di Imperial Brands con oltre sette anni di esperienza nel settore del vaping. Vincent Durieux è fondatore e amministratore delegato di Innova Sas, nonché vice-presidente di France Vapotage, associazione francese che ha come obiettivo la divulgazione dei benefici derivanti dall’utilizzo dei prodotti da vaping. Infine, Cipian Boboi è uno dei membri fondatori della Associazione indipendente del vaping rumena (Aiv).
Il successo dell’iniziativa non dovrà essere visto unicamente in relazione al raggiungimento del milione di firme, obiettivo raggiungibile ma estremamente ambizioso. Ogni firma a supporto contribuirà a creare, forse per la prima volta, una vera e propria mobilitazione dei vaper a livello europeo. La campagna darà, inoltre, ai circa 15 milioni di vaper in Europa, una piattaforma che gli consentirà di esprimere la loro opinione e di far sentire la propria voce.
I membri del comitato promotore dell’iniziativa dei cittadini europei hanno parallelamente concordato di avviare una attività di grassroots. Molto in voga nelle principali democrazie anglosassoni, la grassroots consente a qualsiasi cittadino di entrare in contatto con i propri politici di riferimento, esprimendo le proprie preoccupazioni su diversi temi all’ordine del giorno dell’agenda politica. Questa piattaforma verrà messa a disposizione di tutti i vaper europei, consentendo a ciasuno di contattare direttamente i candidati dei rispettivi Paesi che correranno per le prossime elezioni del Parlamento europeo. I vaper potranno infatti scrivere un’email, un tweet o condividere la propria esperienza personale su come il vaping abbia consentito loro di allontanarsi dalle sigarette direttamente con i politici di riferimento. Quest’attività di sensibilizzazione potrebbe risultare particolarmente importante soprattutto in vista della revisione della Direttiva sui prodotti del tabacco prevista per il prossimo anno, considerato che i parlamentari europei saranno chiamati a legiferare su questa materia.
Quando la campagna è diventata nota al pubblico a seguito dell’approvazione da parte della Commissione europea dell’iniziativa dei cittadini europei promossa dal comitato, alcune perplessità ha sollevato il coinvolgimento di Imperial Brands. La decisione di Imperial Brands non deve tuttavia sorprendere: l’azienda opera nel mondo del vaping sin dal 2013 ed ha sempre supportato la creazione di una regolamentazione fondata su solide basi scientifiche e che separi nettamente i prodotti da vaping da quelli contenenti tabacco e da quelli farmaceutici. Peraltro, il coinvolgimento di Imperial Brands è stato evidenziato sin da subito e con la massima trasparenza.
Il sito internet della campagna vapingisnottobacco.eu è inizialmente disponibile in otto lingue. Per essere continuamente aggiornati sull’evoluzione della campagna, potete seguire le pagine Vaping is not tobacco su Twitter e Facebook.
Da parte nostra, invitiamo tutti i vapers italiani a prendere visione del sito, leggerne i contenuti e partecipare alle due initiative in esso contenute. Sarà importante il passaparola a la condivisione tramite social media.