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di Stefano Caliciuri
Ha lasciato la DripBox nello zaino a casa di un amico. Al rientro, l’amara sorpresa che solo per fortuna non si è trasformata in una tragedia. Un probabile corto circuito (anche se le cause sono ancora da accertare) ha provocato un inizio d’incendio nella stanza. Protagonista della disavventura un giovane diciottenne di Foggia. A dare la notizia è stato lo stesso ragazzo attraverso la pagina di un noto gruppo di appassionati su Facebook dove ha dato notizia e pubblicato le foto dell’accaduto. “E’ successo ieri a casa di un amico – spiega M.D.P., il giovane contattato direttamente da Sigmagazine – Ci stavamo preparando per andare ad una festa e nel frattempo io stavo svapando. Appena pronti ho notato che la box iniziava a spegnersi poichè scarica e l’ho lasciata nello zaino dove avevo il cambio. Stamani mi ha chiamto il mio amico e mi ha avvertito dell’accaduto“. All’interno della DripBox era contenuta una batteria Efan da 3000 mAh, acquistata online presso un rivenditore di Ascoli Piceno. Una batteria che in passato causò già polemica poiché si tratterebbe di una Samsung rietichettata.
Le batterie esterne per sigarette elettroniche non sono nient’altro che contenitori di energia, come una qualsiasi altra fonte per qualunque altro dispositivo elettronico. Bisogna sempre fare attenzione a maneggiarle con cura e ricaricarle in luoghi sicuri. Ma soprattutto avendo l’accortezza di non lasciarle per troppo tempo in carica ed incustodite. Tenerle in tasca o dentro uno zaino o in borsa può diventare pericoloso perché potrebbero allinearsi ad oggetti metallici e creare circuiti. E’ a questo punto che diventano pericolose, disperdendo calore e potenzialmente incendiabili.