Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Assifel va avanti: appello contro nico tax

Assifel va avanti. Nelle ultime ore, attraverso il proprio studio legale, ha presentato appello cautelare al Consiglio di Stato chiedendo, tra le altre cose, che la sospensione sul pagamento dell’imposta sia estesa anche ai liquidi con nicotina. La sentenza potrà pronunciarsi unicamente sui profili cautelari della vicenda e non su quelli di merito considerato che l’esame sarà sommario e non creerà precedente. Il ricorso è volto ad ottenere la riforma dell’ordinanza cautelare pronunziata dal Tar Lazio nelo scorso mese di luglio.

In parole povere, la decisione del CdS potrà mantenere inalterata la sentenza del Tar oppure stabilirà di estendere la sospensione del pagamento dell’imposta su tutti i liquidi da e-cig, compresi quelli contenenti nicotina. Una terza ipotesi potrebbe essere che il Consiglio di Stato ritenga insussistenti i motivi di periculum che giustifichino la sospensione senza garanzie anche del solo pagamento dell’imposta sui liquidi senza nicotina.
Schermata 09-2457275 alle 16.57.19Dunque, secondo Assifel, “l’unico pregiudizio che potrebbe derivare dalla pronunzia del CdS è quello di vedersi revocare la sospensione attuale o di dovere prestare garanzie, come per l’anno scorso. Ovviamente, tale scenario varrà fino ai primi di novembre e, cioè, alla data dell’udienza di merito fissata dinanzi al Tar Lazio”.
Ma perché una scelta del genere, contrariamente invece ad esempio a quanto fatto da altri ricorrenti? I vertici di Assifel fanno sapere che “ai fini difensivi, è molto più utile dimostrare al Tar Lazio che non ci possiamo accontentare di una pronunzia che si limiti ad adeguare la disciplina 2015 alla sentenza della Corte Costituzionale emessa per il 2014, piuttosto che astenersi da azioni coerenti prima di novembre. Quest’ultima opzione potrebbe essere letta come una sorta di messaggio implicito al Tar Lazio circa la nostra disponibilità ad accettare una sentenza di merito salomonica come l’ordinanza di sospensione di luglio. Purtroppo la richiesta di sospensiva presentata al Tar da altri ricorrenti e depositata dopo il nostro ricorso – continuano i vertici Assifel – non ha fatto altro che sollevare i giudici del tribunale dall’ onere della discussione sul merito. Inoltre la memoria dell’avvocatura di stato contro il nostro ricorso sarebbe stata considerata inammissibile perché presentata oltre i termini consentiti. Pur comprendendo le differenti strategie – conclude Assifel – non siamo mai riusciti a concertare con i legali di Anafe una strategia comune”. Come dire: ormai è in guerra ed inutile quindi sottrarsi dall’ennesima battaglia.

Articoli correlati