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E’ il più autorevole difensore del fumo elettronico. Tutti gli interessati del settore dovrebbero prenderlo a punto di riferimento. Con un suo articolo può spiazzare un governo, indirizzare una scelta politica, deviare un mercato. E’ Clive Bates, articolista sulle maggiori testate internazionali, già esperto consulente presso il governo gallese. Politique Internationale, autorevole testata francese sulla politica estera internazionale, diffusa e letta in tutto il mondo, ha ospitato un suo lungo contributo intolato “I danni o l’euforia? Regolamentare gli stupefacenti, l’alcool e la nicotina”.
Prendendo una posizione che in Italia può essere paragonata soltanto a quanto da anni vanno dicendo solo i Radicali Italiani: il grado di giustizia di uno Stato si misura dal grado di libertà personale che esso garantisce. Dietro la sigaretta elettronica non vi è soltanto un business. Vi è soprattutto una concezione di Stato e di libertà: tanto più il governo mette mano a regolamenti e limitazioni, tanto meno il libero arbitrio e le libertà personali dei cittadini possono dirsi al sicuro. Ma perché? Clive Bates lo spiega in un lungo saggio. da leggere assolutamente per non essere colti impreparati di fronte qualunque critica, appunto o dibattito.
Questo l’articolo di Clive Bates pubblicato su Politique Internationale: HarmsOrHighs