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Una conferenza stampa per denunciare l’irresponsabilità di alcune aziende produttrici di batterie per sigarette elettroniche. E per chiedere che lo Stato intervenga al più presto per regolamentare tutti i prodotti del vaping. E intanto una donna gravemente ferita da un’esplosione di ecig ottiene 2 milioni di euro come risarcimento.
L’avvocato statunitense Gregory L. Bentley ha così voluto attirare l’attenzione sulla questione, richiamando attorno a sè l’attenzione dei media. Per rafforzare la sua tesi, ha mostrato le fotografie di tre consumatori feriti gravemente da altrettante esplosioni di batterie.
Uno di essi, Daniel Califf, è un ex calciatore professionista. Capitano della nazionale statunitense, ha vinto un campionato con i Los Angeles Lakers e ha militato per qualche anno anche nel massimo campionato danese. La batteria è scoppiata mentre stava verificando, appongiandola all’orecchio, se la resistenza appena rigenerata stesse funzionando correttamente. Ha subito ustioni a collo, orecchio e viso, oltre a fratture facciali. Gli altri due feriti sono Gregory Phillips Jr. (ha subito ustioni di secondo grado alla gamba sinistra che hano richiesto un innesto di tessuto cutaneo) e Vincent Garza, il più grave, che ha subito l’aputazione del dito indice sinistro.
Dura la presa di posizione dell’avvocato Bentley: “Negli Stati Uniti il settore del fumo elettronico non è regolamentato. Questo va a discapito della sicurezza, mette a repentaglio la sicurezza dei consumatori. E’ un vero problema nazionale e ne va della salute pubblica“. Dopo aver segnalato come l’ecig stia aiutando milioni di persone e smettere di fumare e che la maggior parte delle batterie al litio e dei caricabatterie in commercio siano sicuri,. l’avvocato ha spiegato che invece alcuni imprenditori senza scrupoli scelgono prodotti scadenti soltanto per avere un maggiore margine di guadagno. “Sono questi che dobbiamo combattere. Ma anche i rivenditori hanno le loro responsabilità: devono capire che è anche a loro vantaggio scegliere i prodotti in base alla qualità e non in base alla quantità”.
“Purtroppo molti prodotti di questo tipo arrivano dalla Cina: nessuno può controllare o verificare se siano o meno sicuri“. Nello scorso mese di settembre l’avvocato Bentley è riuscito a dimostrare come l’esplosione di una batteria per sigaretta elettronica sia stata causata da un processo di produzione non conforme alle norme di sicurezza. La sua cliente ha ottenuto un risarcimento di 2 milioni di dollari. La sentenza ha creato un precedente: “Abbiamo un problema con questo settore – ha concluso Bentley – per mancanza di regole da un lato e di responsabilità dall’altro. E purtroppo, se non metteremo mano alla normativa, il problema continuerà a crescere“. Negli Stati Uniti il giro d’affari del settore fumo elettronico si aggira attorno i 3 miliardi di dollari.
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