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Emiliano Sorice è tra i punti di riferimento del mercato del fumo elettronico. Nonostante la giovane età (31 anni), in soli tre anni è riuscito a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama nazionale. Nel 2012 era dipendente di una compagnia telefonica: con coraggio ha abbandonato la certezza di uno stipendio per cavalcare l’onda della passione e dell’imprenditoria. Ha aperto prima un negozio in provincia di Napoli e, dopo qualche mese, un magazzino per la vendita all’ingrosso. Da quel giorno non è più tornato indietro e l’avventura di Amico Svapo continua ancora oggi.
“Il 2012 è stato un anno incredibile – spiega Sorice – In pochi mesi sono stati aperti 22 negozi con il marchio AmicoSvapo e un magazzino per l’ingrosso. Poi è arrivata la crisi e la pressione fiscale: oggi i negozi sopravvissuti sono una decina, ma nel frattempo abbiamo aperto un altro punto di distribuzione e vendita all’ingrosso“. Il segreto di Sorice è stato riuscire a sopportare la pressione fiscale attraverso scelte commerciali mirate e selezionate. “Prima di tutto punto alla qualità, poi alla novità del prodotto. Non importo tutto quello che offre il mercato, sarebbe da sciocchi. I negozi hanno anche bisogno di essere indirizzati nei loro acquisti e riuscire a diventare un punto di riferimento per loro è importante. Diciamo che si fidano e si affidano alla mia selezione che avviene a monte“.
Anche per quanto riguarda la politica dei prezzi Sorice ha le idee ben chiare. “La cosiddetta rincorsa al ribasso, la guerra dei prezzi, la corsa a chi riesce a vendere un flacone in più al prezzo più basso, io la considero una guerra tra poveri. Non solo riduce il margine di guadagno a tutta la filiera, ma soprattutto svilisce un intero settore. Penso che attualmente il 70 per cento dei prodotti siano presenti sul mercato soltanto per una questione di moda e di marketing. Il consumatore dovrebbe invece essere guidato nelle scelte di qualità. Anche per questo la mia linea imprenditoriale è di scegliere soltanto quello che reputo di livello. Fino ad ora è stata una strategia che ha funzionato anche perché alla base c’è il rispetto per i negozianti e per i loro clienti“.
Il prezzo di un negozio fisico, però, sarà sempre più alto di quello di uno shop online. “Certamente, ma il negozio fisico giustamente deve farsi pagare anche il servizio che offre. In un negozio fisico il cliente trascorre anche il tempo, chiede consigli, assaggia i liquidi, prova gli atomizzatori. I negozianti, inoltre, devono anche pagare le tasse, gli affitti, le concessioni. Tutto questo in uno shop online non avviene, il consumatore acquista a scatola chiusa. Non si può avere tutto, è solo questione di scelte e di priorità: o si sceglie l’assistenza e i servizi del negoziante, oppure si sceglie la convenienza a scatola chiusa dell’online“.
Fra pochi mesi entrarà in vigore la Direttiva europea di regolamentazione dei tabacchi e fumo elettronico. Come la giudichi? “E’ sempre un bene avere delle regole così tutti possiamo giocare la partita senza bluffare. Ho qualche perplessità circa la segnalazione preventiva di sei mesi dei nuovi prodotti: E’ una norma secondo me molto punitiva nei confronti dei produttori. Vedremo cosa accadrà, al momento non riesco a prevedere nulla“. Lo stand di AmicoSvapo è stato tra i più frequentati di Vapitaly. Solo curiosità o qualcosa di più? “Non so – commenta Emiliano Sorice – Probabilmente avere portato liquidi e hardware che nessun altro aveva mi ha garantito una visibilità maggiore rispetto ad altri che invece avevano prodotti, per così dire, più di massa. Significa che la mia politica di scelta e selezione funziona. Non si può avere tutto ma bisogna cercare di avere il meglio“.