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Cannabis: “Evitare il tabacco, meglio vaporizzare”

Bertrand Dautzenberg è professore di medicina presso il dipartimento di pneumologia dell’Hôpital de la Salpêtrière di Parigi. In Francia è un’autorità in materia di studi sulla sigaretta elettronica, tanto che è stato più volte interpellato dal governo per collaborare con vari rapporti e ricerche sul vapore. E’ autore di numerosi studi sul tabagismo e, non ultimo, ha coordinato il Rapporto 2013 sulla sigaretta elettronica per il Ministero della Salute francese.

La sua ultima dichiarazione rilasciata ad Rtl France ha lasciato letteralmente sbigottiti tutti i detrattori della sigaretta elettronica ma soprattutto i molti proibizionisti, aprendo una breccia  nell’opinione pubblica che potrebbe diventare un vero e proprio nuovo paradigma terapeutico.

Parlando di cannabis e droghe leggere,  Dautzenberg ha spiegato che anche all’interno degli spinelli, è il tabacco e la sua combustione a provocare il danno maggiore nell’organismo. “Sarebbe meglio inalare – ha detto il professore francese – la cannabis sotto forma liquida, magari aiutandosi con un vaporizzatore o un oggetto che ricorda la sigaretta elettronica“. Come avevamo trattato tempo fa sulle pagine di Sigmagazine, la cannabis contiene due principi attivi: Thc e Cbd. Mentre il primo è colpevole del malessere conseguente all’assunzione, il secondo invece è il principio attivo cosiddetto benefico, quello cioé che dona rilassatezza e può allievare il dolore fisico. D’altro canto, il professore ammonisce sull’uso di dispositivi che richiamano direttamente la cannabis, i cosiddetti riscaldatori caricati con foglie di tabacco e canapa. Spesso, secondo il medico, sono composti da prodotti sintetizzati in laboratorio di cui non si sonoscono i reali gradi di rischio sulla salute del consumatore.

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