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Paese che vai, sentenza che trovi

Paese che vai, sentenza che trovi si potrebbe dire. Se la scorsa settimana la Corte Suprema tedesca ha vietato la vendita di sigarette elettroniche e liquidi con nicotina, ieri il Tribunale svedese ha accolto il ricorso di un commerciante on line riaprendo di fatto il mercato delle ecig.

La corte amministrativa svedese, contrariamente ai gradi di giudizio che l’avevano preceduta, ha stabilito che la sigaretta elettronica non è uno strumento medicale e dunque può essere liberamente venduta attraversocanali web o negozi specializzati. Il ricorso era stato promosso da una società di commercio on line che si era vista chiudere l’attività in seguito a segnalazione da parte dell’Agenzia svedese del farmaco. Nel frattempo l’azienda in questione è fallita ma la sentenza farà certamente giurisprudenza.

Schermata 02-2457437 alle 11.52.18Secondo la Corte svedese “per essere un farmaco , un prodotto deve avere proprietà di prevenzione o di cura di una malattia, fornendo altresì benefici alla saliute“. Secondo il giudice invece “gli studi scientifici citati dall’Agenzia del farmaco non permetterebbero conclusioni certe sugli effetti o sull’importanza delle sigarette elettroniche nei trattamenti anti-tabacco. Inoltre, le sigarette elettroniche non contengono indicazioni su come utilizzarle per ridurre il consumo di sigarette o la dipendenza da nicotina”.
La regolamentazione delle ecig e relativi liquidi di ricarica evolve rapidamente ma anche in mnaiera del tutto estemporanea, lasciando ampi margini decisionali ai governi nazionali. Ad esempio, in Portogallo è sottoposta ad una supertassazione, la Svizzera vieta la vendita di nicotina, l’Inghilterra rimborsa il costo della ecig attraverso l’Istituto di previdenza, la Francia, nonostante sia il primo mercato europeo con circa 3 milioni di vapers, sta discutendone una drastica limitazione.

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