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L’iniziativa è partita in rete per denunciare gli interessi delle multinazionali del tabacco e delle case farmaceutiche attorno il mondo del fumo elettronico. Un passaparola virtuale che è sfociato in una vera e propria sollevazione di massa promossa da un’associazione dei consumatori.
Aiduce, associazione francese che riunisce gli utilizzatori di sigarette elettroniche, negli ultimi giorni ha messo in piedi un battage mediatico per denunciare le “incursioni” lobbystiche in seno alla Commissione europea. Ha evidenziato altresì connubi opachi tra i rappresentanti politici e la componente industriale accreditata presso il Palazzo. Apparizioni sui media, interviste televisive e radiofoniche, comunicati stampa: l’attività di Aiduce a salvaguardia del settore del fumo elettronico è costante e continua. Utilizzando lo stesso linguaggio dell’industria del tabacco, l’Aiduce ha dunque cavalcato l’onda del sentimento dei vapers e ha strutturato la protesta nata quasi per caso. In rete si possono oggi trovare migliaia di vapers ritratti con un cartello che recita: “Je suis un puissant lobbyiste de la vape”, ovvero “Sono un potente lobbista del vaping”. Un messaggio chiaro diventato nel volgere di pochi giorni già virale. Che possa essere d’esempio?