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Farsalinos: “Serve un New Deal della scienza per la sanità pubblica”

Duro J'Accuse dello scienziato greco nei confronti della comunità scientifica impegnata nella lotta al fumo: "Bisogna confrontarsi non evitarsi".

La scienza comporta una mentalità aperta, un dibattito aperto, nel rispetto della diversa opinione anche quando non si è d’accordo, e la circolazione delle idee. Al contrario la privacy, la censura, le esclusioni e le intimidazioni non solo sono inutili ma sono anche pericolose”. Parole di Konstantinos Farsalinos, tra i maggiori scienziati al mondo ad occuparsi dell’impatto sulla salute del fumo elettronico e dei dispositivi per vaporizzazione con nicotina. Il medico greco prende nettamente posizione contro l’esclusione dalla prossima Conferenza delle Parti (Cop7) in programma in India delle aziende, le istituzioni, le organizzazioni e i gruppi di ricerca “che hanno a che fare con il tabacco“. Anche l’Italia risulterebbe esclusa dalla conferenza visto che è tra i maggiori produttori di tabacco e sul suo territorio ci sono stabilimenti che lo lavorano. Paradossalmente, dalla conferenza rimarrebbero escluse anche le organizzazioni che lottano contro il fumo soltanto perché italiane: un esempio su tutti, la Lega italiana anti fumo (Liaf) il cui promotore è Riccardo Polosa.
ejuicesFarsalinos reputa che sia importante la presenza di tutti gli attori coinvolti nella filiera del fumo e del tabacco, proprio perché la scienza non deve avere pregiudizi e deve saper ascoltare tutti. “Sì, l’industria del tabacco ha ripetutamente mentito in passato. Sì, vendono un prodotto mortale. Naturalmente dobbiamo essere molto cauti con i loro dati, la motivazione e le strategie, e ho più volte detto che la loro ricerca deve essere verificata da studi indipendenti. Ma questo è diverso dal voler nascondere e censurare la ricerca, o facendo finta che non esista. Alcuni ritengono che l’unico obiettivo dovrebbe essere la distruzione dell’industria del tabacco, e questo sforzo si sta evolvendo nel corso degli anni. Non sono sicuro se si può considerare questa una strategia di successo, quando il prezzo delle azioni di alcune aziende produttrici di tabacco è aumentato del 100-240% nel corso degli ultimi 10 anni. Pertanto, la necessità di un dibattito scientifico è ora più incalzante che mai. Gli scienziati hanno bisogno di influenzare la stampa e anche incoraggiare l’industria a cambiare rotta e passare allo sviluppo e alla commercializzazione di prodotti di riduzione del danno più sicuri e più efficaci. Se non lo fanno attivamente e rapidamente, la lotta contro il fumo non avrà mai fine e i fumatori continueranno a morire ogni anno. La partecipazione a una conferenza in cui l’industria del tabacco è presente è una buona occasione per criticarla, per esercitare una pressione, per cambiare rotta, per presentare i dilemmi etici che ci troviamo di fronte e per discutere l’approccio migliore e più fattibile nel ridurre le malattie e le morti correlate al fumo“.
mille ricerche 2La critica di Farsalinos continua con un attacco anche alla prassi metodologica in seno alla comunità scientifica. “La salute pubblica è divisa in due gruppi contrapposti (pro e contro la riduzione del danno), che non si incontrano mai e mai partecipano alla stessa conferenza per scambiarsi idee e presentare i loro argomenti collettivamente in un dibattito onesto, aperto e pubblico. È questo ciò che la salute pubblica e i fumatori meritano? È questa l’intenzione di risolvere il problema del fumo? È questo il progresso scientifico? Qualcuno crede davvero che i più di 1 miliardo di fumatori in tutto il mondo non meritino la nostra attenzione, la nostra comprensione e la cura? Siamo disposti a sacrificare più generazioni? È la salute di tutti (compresi i fumatori) la nostra prima e più importante priorità, o no? La sanità pubblica ha bisogno di un “new deal”. Ogni punto di vista ha bisogno di impegnarsi in un dialogo aperto. Dobbiamo fermare la situazione attuale di monologhi paralleli (evitando il confronto diretto), il “gioco politico” che viene allontanato dalla scienza, e la caccia dei media per intimidire i fumatori e per promuovere affermazioni prive di fondamento. Scienziati provenienti da “entrambi gli schieramenti” devono trovare la maniera di fondere, piuttosto che di allontanare, il loro approccio. Bisognerebbe smetterla di attaccarsi l’un l’altro. E’ arrivato il momento che la scienza si sieda al tavolo, diventi la priorità e sia protagonista di tutte le discussioni“.

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