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Una giornata di approfondimento scientifico sulla sigaretta elettronica. Si terrà mercoledì 5 ottobre presso il Ministero della salute e coinvolgerà trentasette tra esperti, medici e operatori del settore fumo elettronico. In realtà la proporzione è fortemente sbilanciata sul fronte ministeriale essendo in ogni caso l’Ente organizzatore. Il Ministero della Salute dovrebbe avere come primo obiettivo la comprensione e l’oggettiva diffusione delle evidenze e delle prove al momento disponibili. Evidenziare e dar voce ad una sola parte non rende un buon servizio alla salute pubblica.
Già dal titolo del convegno si evince l’indirizzo della discussione: “Nuovi articoli e nuovi rischi per la salute: la sigaretta elettronica“. Solitamente un convegno dovrebbe sentire le cosiddette due campane e servirebbe per approfondire vari aspetti di un argomento. Pare strano che un Ministero abbia invece intrapreso una strada a senso unico, ovvero escludere totalmente la parte scientifica che sostiene i benefici della sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno da tabacco per interloquire soltanto con la frangia che vede nella sigaretta elettronica uno strumento che arreca “nuovi rischi per la salute“. Gli unici due rappresentanti della filiera produttiva presenti all’incontro saranno il presidente Anafe Massimiliano Mancini e il rappresentante British American Tobacco Andrea Di Paolo. I consumatori saranno rappresentati da Agostino Macrì (Unc).
Come si legge sulla presentazione sul sito del Ministero, “il convegno organizzato dall’Istituto superiore di sanità e dal Ministero della Salute presenterà ad operatori, organi di controllo e consumatori, i risultati dello studio sui rischi per la salute umana associati all’esposizione attiva e passiva a sostanze pericolose rilasciate dalla sigaretta elettronica“.
Fa specie che nel panel del convegno non si faccia alcun riferimento alla lettera consegnata al Ministro Lorenzin con cui il Comitato scientifico internazionale ha evidenziato come la sigaretta elettronica possa essere fondamentale nella lotta al tabagismo e alla riduzione del danno da fumo. La lettera è a prima firma Riccardo Polosa a cui segue quella di Umberto Veronesi, già da tempo sostenitore della sigaretta elettronica.