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di Stefano Caliciuri
La morte di Umberto Veronesi, avvenuta nella serata di martedì 8 novembre, rappresenta un duro colpo per la ricerca e la scienza internazionale. I colleghi del comitato scientifico sulla sigaretta elettronica, gruppo al quale Veronesi aveva aderito sin dalla sua costituzione, vogliono ricordare così il collega ed amico.
Riccardo Polosa (Università degli Studi di Catania; coordinatore del Comitato Scientifico): “Il mio dolore è per l’uomo che il mondo intero ha perso, per il collega che la comunità scientifica internazionale stimava e ammirava, per l’amico e maestro di molti noi. Ci ha onorato più volte per la sua presenza e per la collaborazione dimostrata. Grazie a lui abbiamo vinto tante battaglie ed i suoi principi rimarranno la nostra missione”.
Umberto Tirelli (Istituto Nazionale Tumori di Aviano): “Per me è stato un maestro che, a dir poco, ho venerato. La lotta contro il fumo è stata una delle sue battaglie più riuscite e quella per la sigaretta elettronica è stata un altro esempio di lungimiranza. Come Ministro per la Sanità si è battuto per la legge antifumo e alla fine anche quella è diventata realtà. All’estero siamo orgogliosi di essere italiani proprio grazie al suo lavoro”.
Carlo Cipolla (Istituto Europeo di Oncologia di Milano): “Perdiamo un uomo ed uno scienziato innovatore e capace di leggere il futuro, spesso impegnato in battaglie contro un sistema medico ingessato e pigro e contro lobby fortissime, come quella dei produttori di sigarette. La sperimentazione sulla sigaretta elettronica usata nei malati di tumore e di infarto in fase acuta è stato un esempio coraggioso. La battaglia contro il fumo e la creazione di una nuova branca medica, la Cardioncologia, oggi in espansione in tutto il mondo, sono gli elementi che ci hanno maggiormente legati ed il suo costante stimolo scientifico ed umano sono stati la nostra vera forza”.
Fabio Beatrice (Società Italiana di Tabaccologia): “L’Istituzione che ha fondato lo mantiene vivo e presente tra noi”.
Lidia Proietti (presidente Liaf): “La vicinanza alla nostra causa è stata e sarà per noi sempre motivo di orgoglio, ci mancherà la sua determinazione e il suo approccio umano alla scienza”.