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Riceviamo e pubblichiamo:
“Possiedo un negozio ad Alessandria e nonostante le continue ricerche di informazioni e chiarimenti non sono riuscito a trovare risposte univoche e chiare in merito alla vendita ai minorenni. Confrontandomi con alcuni colleghi ho rilevato interpretazioni estremamente restrittive (suggerite dall’associazione di categoria) che trovo inspiegabili rispetto alla mia interpretazione letterale del decreto. […] Alla luce della vostra competenza e dei vostri contatti con Aams, ritenete che la linea da me seguita sia corretta e priva di rischi?”.
Franco Gruzzo
La Direttiva europea sui tabacchi e prodotti da inalazione – la cosiddetta Tpd – regolamenta la produzione, distribuzione e vendita di prodotti con nicotina. Tutto ciò che non è o non ha nicotina è fuori dall’ambito di attuazione del Decreto legislativo italiano di recepimento. Di conseguenza tutto ciò che non la contiene può essere liberamente venduto senza limitazioni o restrizioni. Aromi, glicole e glicerina (sia puri che miscelati tra loro), atomizzatori, batterie, drip: tutto questo è vendibile senza alcuna limitazione.
Poi, ovviamente, ogni venditore è libero di autoregolamentarsi. Ad esempio non vendendo box da 200 watt a quattordicenni. Ma questo è un discorso di sensibilità personali. Non si è più nel campo del diritto ma in quello dell’etica. Tutti i settori e tutte le categorie professionali hanno codici di autoregolamentazione. Forse i tempi sono maturi perché anche gli operatori del commercio delle sigarette elettroniche provino ad accordarsi su una linea di condotta deontologica unitaria e metterla nero su bianco.
Stefano Caliciuri