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di Stefano Caliciuri
Quarantasette miliardi di dollari. Sarà questo il fatturato globale del vaping nel 2025. Lo si apprende da una ricerca pubblicata da Bis Research, società specializzata in analisi sulle tendenze dei mercati e delle tecnologie emergenti.
Nei possimi otto anni l’impennata sarà verticale. Si passerà dagli attuali 8 miliardi di dollari (poco meno di 7,5 miliardi di euro) alla previsione di 46,9 miliardi di dollari (43 miliardi di euro) con un incremento che sfiora il 600 per cento. Un risultato sorprendente se confrontato alla progressione di altri settori merceologici che, seppur consolidati, spesso non riescono a segnare un punto positivo. Ma questa è la vera forza del vaping, cioé essere riuscita ad imporsi sul mercato nel volgere di pochi anni, frutto non di marketing aggressivo o campagne di sponsorizzazione ma soltanto attraverso il passaparola tra i consumatori. Un segnale di forza che difficilmente potrà essere combattuto dai governi o dalle multinazionali del tabacco e del farmaco. Semmai potranno cavalare l’onda ma non certamente smontarla. Sempre secondo il rapporto, il mercato più ricco e florido sarà quello statunitense mentre il Paese con il più rapido tasso di crescita sarà la Cina. L’Italia si pone come terzo mercato europeo alle spalle di Gran Bretagna e Francia.