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Il 23 maggio 2017 sarà una data da ricordare per il fumo e il vapore. Mentre a Verona si festeggiavano i numeri che consacravano Vapitaly come fiera del vaping più visitata d’Europa, a Roma, presso il ministero delle politiche agricole, si eleggeva un connazionale alla presidenza europea dell’associazione che riunisce gli operatori della filiera del tabacco. Gennarino Masiello (al centro nella foto, ndr) è il nuovo presidente della neonata European Leaf Tobacco Interbranch (l’Organizzazione Interprofessionale Europea del Tabacco – Elti) che gestisce una filiera che impiega circa mezzo milione di lavoratori. Il segretario generale di Elti è anch’esso italiano: Carlo Sacchetto, esperto in politiche agricole e specializzato nella filiera del tabacco. L’associazione riunisce i tabacchicoltori e i trasformatori degli undici Paesi europei produttori: Italia, Spagna, Polonia, Grecia, Bulgaria, Francia, Ungheria, Germania, Belgio, Romania e Svizzera, per un “raccolto” complessivo di 185 mila tonnellate, coltivate su 90 mila ettari di superficie e un valore della produzione di 500 milioni di euro.
“L’obiettivo – ha dichiarato Masiello, neopresidente Elti – è migliorare, insieme, le aspettative reciproche degli agricoltori e delle imprese, mettendo al centro le politiche settoriali e il mercato e prestando nuova attenzione al tema del lavoro, all’armonizzazione delle regole e alle politiche per i territori che hanno una storia importante in questo settore”. Un settore, ha aggiunto Masiello, “che ha dimostrato capacità di resistere alle forti sollecitazioni in questi anni, che hanno messo a dura prova gli imprenditori che hanno continuato a credere nel futuro ed a investire nel comparto”. L’Italia è leader nell’Unione europea con oltre il 25 per cento della produzione complessiva di tabacco distribuita su 18 mila ettari soprattutto in Campania, Veneto, Umbria e Toscana.