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Il Movimento Cinquestelle interpella il ministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale sui motivi che l’hanno spinto a insignire Nicandro Durante, Ceo di British American Tobacco, a Grand’ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia. L’interpellanza ha preso spunto dalla notizia che pubblicammo proprio sulle pagine del nostro giornale.
“Il quotidiano online Sigmagazine.it – si legge testualmente sull’interpellanza a prima firma dell’onorevole Emanuele Scagliusi rivolta al ministro Alfano – ha pubblicato una notizia relativa alla nomina a Grand’Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia, carica prestigiosa assegnata dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del Chief Executive Officer (Ceo) di British American Tobacco, dottor Nicandro Durante“.
Il problema, spiega l’onorevole Scagliusi, è che “forse non tutti ricordano che la British American Tobacco ha largamente contribuito finanziariamente alla Fondazione OPEN riconducibile all’ex premier Renzi oltre che ad altri ex ed attuali membri del governo come la Boschi. Infatti, come si può vedere dal sito istituzionale della fondazione, la BAT risulta essere il primo finanziatore con 150 mila euro versati. Con l’interrogazione chiedo di sapere quali siano stati i meriti dell’Amministratore delegato di British American Tobacco che hanno portato all’assegnazione dell’onorificenza al dottor Durante e se tale procedimento possa essere risultato condizionato da fattori estranei ai requisiti previsti dalla normativa vigente. Una così alta onorificenza assegnata al capo di una multinazionale di tabacco è l’ennesima dimostrazione di quanto questo Governo targato PD butti solo fumo negli occhi ai cittadini. Infatti, ritengo che questa nomina sia discutibile anche perché palesemente in contrasto con la Convenzione Internazionale per il controllo sul tabacco siglata e ratificata anche dallo Stato Italiano. Per diffondere il concetto di meritocrazia nel nostro Paese è opportuno passare anche attraverso delucidazioni di questo tipo, che possano far comprendere agli italiani con quali metodi vengano assegnate tali onorificenze e fugare ogni dubbio sul rischio di conflitto di interessi che, nel caso specifico, ritengo ci sia eccome. Mi auguro – conclude Scagliusi – che la risposta del ministro Alfano non si faccia attendere”.