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Regno Unito, contributo pubblico per la prima sigaretta elettronica

I fumatori dell'Hampshire riceveranno dal locale centro antifumo un voucher da 25 sterline per passare al vaping e ridurre così i danni da tabacco.

In Gran Bretagna i centri antifumo del Servizio Sanitario Nazionale puntano sempre di più sulla sigaretta elettronica per aiutare i fumatori a smettere. E se fino a poco tempo fa qualcuno era ancora in dubbio, la diga è stata definitivamente rotta dalla campagna Stoptober  in cui le autorità sanitarie consigliavano apertamente l’ecig come strumento di lotta al tabagismo. L’esempio più recente è quello di Quit4Life (smetti per la vita), il centro antifumo di Gosport, Havant e Fareham, tre centri nella contea dell’Hampshire, che ha deciso di adottare un programma a voucher per i suoi pazienti che scelgono di abbandonare la sigaretta per il vaping. I fumatori, infatti, riceveranno un buono da 25 sterline che, quando si sentiranno pronti, potranno utilizzare per acquistare un vaporizzatore elettronico per principianti.
E proprio alla campagna Stoptober fa riferimento Julia Robson, manager del servizio clinico di Quit4Life, nella sua dichiarazione al quotidiano locale The News: “Come mostrato nei messaggi della campagna, le sigarette elettroniche possono essere uno strumento molto efficace per smettere di fumare e questo mezzo economico e popolare ha già aiutato molti fumatori ad abbandonare il tabacco”. Robson continua: “Quit4Life ha lo scopo di sostenere più persone possibile a migliorare la propria salute e le loro finanze smettendo di fumare, sia con la sigaretta elettronica che con un farmaco tradizionale”. E poi conclude: “Siamo veramente felici di aiutare Public Health England a diffondere il messaggio che si può smettere di fumare grazie alla sigaretta elettronica”.
I centri antifumo sono una realtà importante e consolidata in Gran Bretagna ed accompagnano ogni anno un buon numero di fumatori verso la cessazione. Non si può dire lo stesso dei circa 370 omologhi italiani ai quali, come ricordato in una recente intervista dal professore Fabio Beatrice, si rivolge solo lo 0,1 per cento degli 11 milioni di fumatori. Naturalmente nei centri nostrani non è contemplato che si possa smettere con l’ausilio dell’ecig. E, altrettanto naturalmente, nessuno si chiede se non sia proprio l’apertura verso le novità e le necessità del fumatore a decretare il successo degli Stop smoking services britannici.

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