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Louise Ross, la madre nobile della sigaretta elettronica

Nella Confederazione elvetica, ultimo Paese in Europa a proibire la vendita di liquidi con nicotina, negozianti, consumatori e professionisti della salute sono riusciti a portare avanti le ragioni della riduzione del danno. E sembra che la politica li abbia ascoltati.

Per chi segue Sigmagazine da qualche anno, Louise Ross non ha bisogno di presentazioni: la direttrice del centro antifumo della città inglese di Leicester ha un posto meritato nel Pantheon delle figure della storia del vaping. Se oggi gli Stop smoking centre d’oltremanica propongono ai pazienti la sigaretta elettronica per smettere di fumare, gran parte del merito va a questa piccola donna testarda, che ha colto molto prima di altri le potenzialità enormi di questo nuovo strumento e ha sfidato lo scetticismo di medici e professionisti della lotta al tabacco per promuoverlo. Il suo centro propone l’ecigarette fin dal 2014, ma Ross ha fatto molto più di questo: invece di stare ad aspettare i fumatori, è andata a cercarli per convincerli a passare al vaping. Nel 2016 approfittò del palcoscenico offerto da una partita casalinga del Leicester che, guidato dall’allenatore Caludio Ranieri, si accingeva a conquistare uno storico scudetto. In uno stadio dove, ironia della sorte, svapare era proibito, illustrò i vantaggi della sigaretta elettronica. Pochi mesi dopo, tappezzò la città di manifesti che esortavano i fumatori a passare al vaping, chiedendo “È ora di cambiare?“.
Oggi Luoise Ross va in pensione, una decisione presa alla fine dell’anno scorso e resa comunque ancor più necessaria dalla successiva scoperta di un tumore al cervello. Ospitata sulle colonne del sito The counterfactual, racconta i suoi quattordici anni di esperienza nel campo della lotta al tabagismo. “Credo che se non fossero arrivate le sigarette elettroniche – scrive – avrei mollato molto prima“. Perché è da quando, nel 2014, il centro di Leicester inizia a promuovere l’ecig che si vedono i risultati: “Ogni rapporto trimestrale dimostrava che chi usava l’elettronica, registrava tassi di successo molto superiori alla media“.
Dunque con l’ecig si riusciva a smettere di fumare davvero, almeno finché i media non hanno iniziato a sparare a palle incatenate contro il vaping. “Una delle sfide più difficili è fare fronte alla disinformazione con cui i media bombardano il pubblico – scrive Ross – Ogni volta che esce un nuovo studio che scoraggia di fumatori dal passare al vaping, noi cerchiamo di fornire risposte“. Dal pop-corn lung alla presunta mancanza di ricerche, ai fantomatici danni causati dalla nicotina, Ross smonta pezzo per pezzo la nota retorica della prudenza che porta allo stallo. “Probabilmente sono stati condotti più studi sulla sigaretta elettronica che su qualsiasi altra innovazione nella storia – spiega – e comunque è uno strumento usato da fumatori ed ex fumatori, non ha molto senso aspettare i risultati a lungo termine fra cinquant’anni, quando il fumo avrà compiuto danni irreparabili“. L’ecig funziona perché consente di mantenere il piacere della sigaretta, riducendo il danno in maniera drastica.
Ma Luoise Ross non guarda solo al passato, guarda avanti e non ha nessuna intenzione di abbandonare il campo. Promette di essere ancora più attiva sui social, ora che non dovrà più rendere conto a nessuno per quello che dice. “Spero di continuare a creare un mondo – promette – dove il vaping sconfiggerà il fumo“. Noi lo auguriamo di cuore a lei e al mondo della sigaretta elettronica.

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