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Sigarette elettroniche, Canino (Anpvu): “Urge tavolo tecnico di confronto”

Dopo il No Tobacco Day interviene anche l'associazione dei consumatori di ecig: "Le politiche di prevenzione contro il tabagismo hanno fallito clamorosamente".

In occasione della giornata mondiale antifumo, dal nostro Istituto Superiore di Sanità sono emersi due aspetti molto significativi che vale la pena stigmatizzare. In Italia i fumatori sono aumentati e tornati ai livelli del passato decennio, (circa 11,5 milioni), mentre gli utilizzatori dei vaporizzatori personali sono diminuiti (1,1 milioni, il 34% ha abbandonato definitivamente il fumo), di contro si è registrato un boom di utilizzo dei riscaldatori di tabacco (1,4 milioni). Le emissioni della Iqos sono certamente meno dannose delle sigarette tradizionali, ma sono più nocive di quelle dei vaporizzatori personali, formaldeide e acroleina (derivato dell’aldeide acrilica) sono le molecole tossiche maggiormente incriminate, inoltre si evidenzia una maggiore incidenza del fumo di seconda mano (fumo passivo). In sintesi fatto 100 il danno delle sigarette tradizionali, Iqos registra uno score di 23, mentre i vaporizzatori circa 6. Appare evidente che le politiche di prevenzione contro il tabagismo, messe in gioco dalle nostre istituzioni abbiano fallito clamorosamente. Se si vuole combattere seriamente il tabagismo, soprattutto nei giovani (la prima sigaretta si fuma già a 14 anni), occorrerà aumentare molto drasticamente il prezzo delle bionde, anche del 100-200%; intraprendere una campagna comunicazionale antifumo che sappia parlare con il linguaggio dei giovani, fornire un servizio adeguato e qualificato di assistenza medica, d’informazione scientifica e psicologica (centri antifumo e ISS), ma soprattutto occorrerà offrire una chance a chi, seppur con tanta buona volontà, non sia riuscito a liberarsi dalla piaga del fumo (circa il 66% dei fumatori incalliti) e non abbandonare il fumatore al proprio destino. Favoriamo l’utilizzo dei vaporizzatori personali nei tabagisti che hanno fallito nella disassuefazione dalla nicotina del tabacco.
Adottiamo politiche sanitarie e fiscali che tutelino questo efficace e sicuro strumento di forte riduzione del danno e non pianifichiamo al contrario un assassinio del vaping come si è invece fatto nel nostro paese con inevitabili e gravissime ripercussioni ai danni della salute, delle tasche dei consumatori (costretti spesso a doversi rivolgere, loro malgrado, al mercato estero, visti gli enormi costi del liquido da inalazione dopo l’introduzione dell’iniqua imposta di consumo), alla perdita di decina di migliaia di posto lavoro, alla chiusura di negozi specializzati e aziende di produzione del made in Italy.
Guardiamo alle scelte fatte dai più importanti paesi europei come: Regno Unito, Francia e Germania. Se gli strumenti di riduzione del danno non sono uguali allora anche l’imposta deve essere diversa. Non si spiega perché Iqos ed e-cig hanno stesso trattamento quando è evidente che la e-cig risulta essere molto meno tossica e dannosa. Confidiamo nell’insediamento di questo nuovo governo e nelle politiche a favore del settore, più volte ufficialmente dichiarate; auspichiamo un confronto franco e costruttivo con le istituzioni per affrontare una corretta regolamentazione del settore a tutela, della qualità e della sicurezza di prodotti e consumatori partendo da un dato scientifico unanimemente e ufficialmente riconosciuto: “La forte riduzione del danno”. Anpvu, l’associazione dei consumatori, si farà promotore di una iniziativa per chiedere formalmente l’istituzione di un tavolo tecnico che coinvolga tutte le parti: Governo, Agenzia delle dogane e monopoli, associazioni di settore, opinion leader.

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