Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Scozia, dalla crisi del commercio si salva solo la sigaretta elettronica

Le chiusure dei negozi su strada toccano in Scozia i numeri più alti di tutto il Regno Unito. Ma le rivendite di prodotti per il vaping continuano ad aumentare.

La crisi del commercio su strada tocca in Scozia i numeri più alti di tutto il Regno Unito. Secondo il rapporto Retail and Leisure Trends elaborato da Local Data Company, che ragiona in termini di unità occupate sulle strade dello shopping, nel 2017 il Paese del tartan ha perso 520 esercizi. Una cifra che si distanzia moltissimo dalle 361 occupazioni perse nello Yorkshire e nell’Humber. È un fenomeno che non riguarda solo il Regno Unito e che è dovuto a diversi motivi. Secondo David Lonsdale, direttore dello Scottish Retail Consortium, punta il dito contro i “significativi cambiamenti nelle abitudini d’acquisto del consumatore” (leggi gli acquisti online), oltre che sui costi che gravano sul commercio al dettaglio.
Ma il panorama non è tutto drammatico. Ci sono delle attività in controtendenza, che registrano un segno positivo, e fra queste ci sono quelle del vaping, come già registrato nel resto della Gran Bretagna. “Le nostre strade dello shopping – commenta infatti Lucy Stainton di Local Data Company – stanno subendo una grande trasformazione e, in questa accelerazione – alcuni sotto-settori hanno silenziosamente conquistato spazi nei cinque anni scorsi”. “Dal 2012 ad oggi – spiega Stainton – hanno aperto duemila barbieri, abbiamo 1235 caffè in più e duemila nuovi negozi di sigarette elettroniche”.

Articoli correlati