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UK, anche boccette BF devono sottostare alla regola dei 2 ml

L'agenzia britannica che autorizza i prodotti del vaping dichiara che il flacone da squonk equivale a un tank. E invita i produttori ad applicare correttivi ai loro dispositivi.

Mentre da una parte esperti e politica discutono se mantenere nella legge inglese le disposizioni previste dalla Tpd (e nel caso quali), dall’altra quelle stesse disposizioni mettono a rischio i dispositivi per squonkare sul mercato britannico. L’allarme circolava da qualche giorno e, per mettere una parola chiara alla questione, Planet of the Vapes ha sentito direttamente la Medicines and Healthcare Procucts Regulatory Agency (Mhra), cioè l’ente che autorizza i prodotti sul mercato. Il problema, spiega un portavoce dell’agenzia, è sorto in risposta a un sollecito dell’industria che non sapeva bene come interpretare la legge.
Ma la risposta della Mhra è piuttosto chiara: “Dal nostro punto di vista – ha spiegato il portavoce a Planet of the Vapes – un flacone per squonkare che viene venduto come componenente di una sigaretta elettronica è un tank e quindi non può essere venduto se la sua capacità supera i 2 ml. Qualsiasi contenitore fornito con uno squonker deve rispettare la regolamentazione specifica”. La Mhra, quindi, esorta i produttori ad applicare dei correttivi ai loro prodotti (cioè a dotare le box bottom feeder di flaconi da 2 ml) pena il ritiro dal mercato dei dispositivi non a norma.
Le associazioni non sanno ancora bene come reagire. Se proporre sul mercato dispositivi da squonk senza flacone o rivolgersi a un tribunale per avere una interpretazione definitiva della questione. In ogni caso, dichiara un portavoce di Independent British Vape Trade Association, “abbiamo combattuto e continueremo a farlo affinché i consumatori nel mercato britannico abbiano accesso a una scelta di prodotti più vasta possibile”.

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