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New York, tempi duri per i negozianti del vaping: Cuomo propone restrizioni

Proposte limitazioni per arginare l'uso dell'ecig fino a 21 anni e autorizzazioni alla vendita. Ma le associazioni dei negozianti sono critiche e chiedono un approccio di buon senso.

Che il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, recentemente riconfermato dagli elettori per il terzo mandato consecutivo, non fosse un grande amico del vaping non è, purtroppo, una novità. E dunque l’annuncio di nuove restrizioni sulla sigaretta elettronica che saranno inserite nel budget 2019, era abbastanza prevedibile. Già nel 2017, Cuomo appose la firma ad una legge che proibiva l’uso dell’ecig in bar, ristoranti e in tutti gli altri luoghi dove è proibito fumare. Di fatto il vaping veniva equiparato al fumo, rientrando nel Clean Indoor Act. E oggi il governatore democratico è pronto ad adottare nuove misure, nel tentativo – dichiarato – di arginare l’uso dell’elettronica da parte dei minori.
Fra le misure che dovrebbero essere inserite nel budget 2019 vi è l’innalzamento a 21 anni dell’età per acquistare prodotti del vaping, la licenza per i rivenditori, il divieto di vendita nelle farmacie. Il governatore vuole anche stabilire se il Dipartimento della salute può proibire determinati aromi nei liquidi, limitare la visualizzazione dei prodotti ai negozi per soli adulti e limitare gli sconti praticati da produttori e rivenditori. Insomma, un bollettino di guerra che, almeno secondo i critici, potrebbe mietere anche vittime non intenzionali.
È questa, infatti, la preoccupazione della New York State Vapor Association (Nysva), l’organizzazione che rappresenta i negozi specializzati indipendenti, che non ha tardato a far sentire la sua voce. Nysva riconosce l’importanza di impedire ai minori l’accesso al fumo e ai prodotti del vapore e dunque è favorevole ad inasprire le sanzioni per chi vende ai minori e a rafforzare le misure per la verifica dell’età. L’associazione chiede, anzi, che siano previste delle sanzioni anche per l’uso di questi prodotti da parte dei minori. Teme però che alcune proposte del governatore potrebbero indurre un aumento del tasso di fumatori fra i giovani e gli adulti.
Per questo l’organizzazione si oppone alla possibilità di vietare gli aromi (o meglio, i gusti) negli eliquid perché, come dimostrato da diversi studi, sono fondamentali per molti adulti nel passaggio dal fumo al vaping. Allo stesso modo Nysva è contraria all’innalzamento dell’età minima per l’acquisto a 21 anni, perché priverebbe gli adulti fra i 18 e i 20 anni di un’alternativa del 95 per cento meno dannosa del fumo e perché vi sono studi che mettono in relazione l’innalzamento del divieto con l’aumento del tasso di fumatori fra i minori.
I nostri membri – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Michael Frennier – sono per la maggior parte ex fumatori che prendono molto seriamente il compito di aiutare gli adulti a passare a un prodotto molto meno dannoso e non vogliamo vedere una nuova generazione dipendente dalla nicotina”. In sostanza quello che chiedono i negozianti dello Stato di New York è “un approccio di buon senso”: serve una posizione equilibrata che non privi gli adulti di un prodotto importante per la loro salute e che al contempo riesca a tutelare i minori.

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