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(tratto dalla rivista bimestrale Sigmagazine #12 gennaio-febbraio 2019)
2019: facciamo le persone serie. In questi anni il mondo dello svapo ha visto, vissuto e subito ogni genere di deformazione del concetto di imprenditoria. Se siamo arrivati fino a qui, è perché la nostra idea di “diminuzione del danno” è così radicata in noi da farci sopportare quello che in pochi altri hanno subito a livello di persecuzione dallo Stato e dai poteri forti. Non crediamo, noi di Anide, che sia finita qui. Ancora ci sarà da combattere per affermare i diritti dei nostri associati; ancora dobbiamo imparare a farci rispettare dallo Stato, dalle lobby del tabacco e dalla emergente volontà di alcuni componenti della nostra stessa filiera di giocare ad “asso piglia tutto”. I ruoli si confondono come in nessun altro settore del commercio. Un esempio per tutti: la vendita online di liquidi riservata ai soli depositi autorizzati crea un evidente sbilanciamento nel diritto di imprenditorialità tra gli operatori. Hanno sottoposto gli esercizi di vicinato all’obbligo di essere autorizzati dai Monopoli alla vendita dei prodotti “da svapo”: che valore ha questa autorizzazione se non viene riconosciuta come titolo valido per esercitare ogni tipo di commercio? In questo modo è solo una catena che riduce le possibilità di operare di un imprenditore riconosciuto come appartenente ad un settore. Ogni volta che si decide del nostro destino si fanno un passo avanti e due indietro…
Ora che l’imposta è stata rimodulata a livelli accettabili da tutti, è arrivato il momento di fare ordine. L’arte di arrangiarsi non ha più senso. Nei mesi trascorsi abbiamo avuto modo di imbastire contatti con esponenti della Lega che ci rappresentano in Senato, alla Camera ed in Europa: la disponibilità ad ascoltarci è stata grande. Quello che abbiamo cercato di far comprendere è che il settore deve essere regolamentato in maniera cosciente di quelle che sono le esigenze di tutti gli stakeholder, proprio in prospettiva di un mercato libero: nella situazione in cui ci troviamo assomigliamo sempre più a dei piccoli tabaccai; la filiera in questo momento (e soprattutto grazie alle nuove regole disposte dalle modifiche apportate all’emendamento – che ancora una volta è stato formulato senza ascoltare le opinioni di tutti) si riduce ad uno schema simil-tabacco: Monopolio – Big eliquids – schiavi.
Dall’estate del 2013 Anide ha cercato con forza di impedire che si arrivasse a questo punto, ma tant’è… Per questo abbiamo deciso di strutturarci in maniera diversa per far valere a pieno titolo la voce dei negozi su strada e degli online che lavorano rispettando il mercato ed i colleghi. Nel 2019 il nostro progetto, per quanto riguarda la struttura dell’associazione, è quello di dislocare a livello regionale e/o provinciale dei referenti che saranno a disposizione degli associati per coadiuvare gli interventi a tutela dei singoli iscritti. Ancora una volta ribadiamo la necessità di camminare uniti nella stessa direzione. L’obiettivo deve essere per tutti uno solo: quello di lavorare serenamente e ad armi pari. Da quando il testo dell’emendamento è stato reso noto a tutti, si è insinuato che a noi di Anide non stesse bene. Cosa più menzognera non poteva essere detta. Pur essendo contrari all’imposta sui liquidi che non contengono nicotina, siamo consapevoli del fatto che in questo momento non si poteva chiedere di più.
Una cosa che invece non digeriamo è che, contrariamente a quanto accaduto in passato, non sia stata al momento prevista una norma transitoria per lo smaltimento delle scorte dei prodotti che sono stati messi al bando (l’Europa cosa ne penserà?) e che si trovano ancora presenti nei negozi: per questo ci faremo sentire da chi di dovere. Non esiste legge senza decreti attuativi: è nostro diritto pretenderli. Sappiamo che nel 2019 si affacceranno sul mercato altri prodotti, commercializzati dalla più importante Big Tobacco che funzioneranno con i liquidi: è facilmente immaginabile che la distribuzione verrà affidata alle tabaccherie e che vedremo molti tentare di salire sul carro dei vincitori. Quello che desideriamo è che i nostri colleghi negozianti raggiungano la consapevolezza di essere stati quelli che questo mercato lo hanno fatto nascere e che per nessuna ragione al mondo dovranno diventare imprenditori di serie B.
Chiediamo il rispetto che meritiamo come clienti, lo stesso rispetto che portiamo ai nostri clienti e che ha fatto sì che molte persone abbiano abbandonato le sigarette e che le aziende dei nostri fornitori, oggi, si possano considerare “big”. Non c’è nessuno che potrà mai battere la nostra esperienza: diamo la giusta importanza a questo valore, chiediamo rispetto! Quando questo articolo verrà pubblicato saremo già regolamentati dalla nuova legge: oggi speriamo che le problematiche individuate nel decreto che è in fase di approvazione siano state risolte. Comunque vada, Anide augura un anno sereno e proficuo a tutti noi!