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Scienziati e produttori di sigarette elettroniche contro la Commissione europea

"Sono sempre tabacco", aveva dichiarato il capo di gabinetto di Andriukaitis. Dure critiche di Farsalinos e della tedesca VdeH.

Hanno suscitato dure reazioni – ed era anche ora! – le posizioni sugli strumenti di riduzione del danno da fumo del Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare  e del suo staff. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la recente dichiarazione del capo di gabinetto del Commissario, il lituano Arūnas Vinčiūnas, che aveva liquidato sommariamente le sigarette elettroniche, affermando che “sono sempre tabacco” e aggiungendo poi: “Si può bere meno veleno, ma alla fine è sempre veleno”.
Un paragone che deve aver fatto fare un salto sulla sedia a molti, compresi Konstantinos Farsalinos e il suo collega dell’Università di Patrasso Konstantinos Poulas. In una lettera, i due ricercatori affermano che le parole di Vinčiūnas sono inesatte e non riflettono le conoscenze consolidate su questi prodotti in termini di sicurezza e destinazione d’uso. “Inoltre – scrivono i professori greci – generano messaggi confusi per i fumatori che hanno bisogno, meritano e dovrebbero avere il diritto di accedere a prodotti meno dannosi nel tentativo di smettere di fumare, un comportamento che crea forte dipendenza”.
Farsalinos e Poulas sottolineano come i trattamenti medici per la cessazione, disponibili ormai da anni e fortemente suggeriti dal Commissario Andriukatis, abbiano dimostrato di essere poco popolari fra i fumatori e di avere un’efficacia limitata. E concludono chiedendosi perché l’approccio alla riduzione del danno, ormai universamente accettato a livello europeo nel campo della lotta alle droghe, incontri tanta resistenza quando si parla, invece, di fumo di tabacco.
Ma non è stata solo la comunità scientifica a criticare le posizioni della Commissione. Anche l’associazione tedesca di produttori e commercianti di sigarette elettroniche, la Verband des eZigarettenhandels, esprime preoccupazione per le dichiarazioni di Vinčiūnas. “È molto preoccupante – ha commentato il presidente Michal Dobrajc – che il capo di gabinetto del Commissario europeo dia prova di una tale mancanza di competenza specifica. Le sigarette elettroniche hanno il fondamentale vantaggio di non contenere tabacco, il che significa che usando il prodotto non viene bruciato tabacco”. E, dopo aver ricordato che la Tpd obbliga ad utilizzare solo materiali di alta qualità, ha aggiunto: “Il paragone fatto dal signor Vinčiūnas fra utilizzare una sigaretta elettronica e ingerire veleno è tirato per i capelli e completamente privo di qualsiasi base fattuale”.
Ignorare che la maggior parte degli studi attesta chiaramente la minore dannosità dell’ecigarette – ha concluso Dobrajc – è incomprensibile e irresponsabile. Sarebbe opportuno che l’Unione europea riconoscesse le prove scientifiche e le comunicasse. Questo eliminerebbe l’incertezza nei fumatori che vogliono cambiare e contribuirebbe a far accettare il prodotto ai cittadini. La sigaretta elettronica offre ai fumatori il grande potenziale di ridurre drasticamente i danni alla salute”.

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