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La Grillo non affonda il colpo, la Legge Carloni è salva

Grazie all'intervento dei ministri Salvini e Stefani, la responsabile del ministero della Salute ritira l'istanza di ricorso in Corte costituzionale contro la legge antifumo della Regione Marche.

L’assalto del Ministero della salute alla sigaretta elettronica non è riuscito. Poteva essere un colpo letale se l’affondo fosse andato a segno, ma l’intervento del vicepremier Salvini e del ministro agli affari regionali Erika Stefani si sono dimostrati provvidenziali. La legge antifumo della Regione Marche non si tocca e con essa neppure il principio di riduzione del danno lì richiamato. Il ministro della salute Grillo, in sede di Consiglio dei ministri, aveva portato una istanza per ricorrere alla Corte costituzionale contro la Regione Marche perché, secondo la visione delle istituzioni sanitarie italiane, “la riduzione del danno non esiste”. O bianco e nero. O sei dipendente o non lo sei. E se lo sei, non esistono tappe intermedie per non esserlo più. Secondo la nota del Ministero della salute, la sigaretta elettronica è una dipendenza e introduce i giovani e i non fumatori al fumo. Una visione diametralmente opposta alla funzione che invece svolge nella realtà: allontanare i fumatori dalla combustione e da tutte le sostanze cancerogene da essa prodotte. La Regione Marche, non dando seguito agli indirizzi dell’Organizzazione mondiale della sanità e, di riflesso, del Ministero della salute, ha quindi deciso di sostenere gli strumenti di riduzione del danno e riconoscerli come utili nella lotta al fumo. È salva, quindi quella che ha preso il nome di Legge Carloni, dal nome del consigliere ideatore. Se l’affondo della Salute fosse andato a segno e se la Consulta avesse dichiarato legittimo il ricorso, la sigaretta elettronica non avrebbe avuto più futuro nel nostro Paese. Perché la sconfessione del principio di riduzione del danno avrebbe potuto avere conseguenze anche in materia fiscale, dove alle sigarette elettroniche è riconosciuto uno sconto rispetto al tabacco proprio in virtù del loro rischio ridotto.
Durante il Consiglio dei ministri la Lega ha fatto quadrato a difesa della legge regionale delle Marche, rendendo vani i tentativi della Grillo. Il risultato non era affatto scontato, ma l’azione congiunta del vicepremier e del ministro agli affari regionali è stata fondamentale. La Grillo ha ritirato la proposta e Regione Marche potrà così avviare le sue strategie antifumo anche utilizzando gli strumenti di riduzione del danno.
Mirco Carloni è il consigliere regionale delle Marche che ha presentato, firmato e dato il nome alla legge. “In fase di redazione del testo abbiamo avuto sollecitazioni da parte del Ministero della salute affinché lo modificassimo. Abbiamo per tre volte presentato modifiche che hanno ricevuto sempre, a livello informale, parere negativo. Avendo saputo che il ministero della salute avrebbe impugnato la legge e avrebbe proposto il rinvio in Corte costituzionale, abbiamo atteso pazientemente l’esito della decisione, non senza un po’ di delusione, visto l’atteggiamento molto ideologico nei confronti di questa legge. Fortunatamente atti di questi tipo non possono essere decisi da un singolo ministro ma occorre il parere dell’intero collegio di governo. Ringrazio i ministri Salvini e Stefani per l’interesse dimostrato a tutela e a difesa della salute pubblica e della lotta al fumo, salvaguardando il principio di riduzione del danno contenuto nella legge antifumo di cui mi onoro essere stato promotore“.
Appresa la notizia del tentativo di affondo da parte della ministra Grillo, a difesa della Legge Carloni e del principio di riduzione del danno è intervenuto anche il professor Fabio Beatrice con un commento “a caldo” sulla pagina Facebook di Sigmagazine. “La cosa strana è che è un principio riconosciuto per tutte le sostanze tipo l’eroina attraverso il metadone. Cioè è un principio di cura per le dipendenze. Poiché il tabagismo non è un vizio ma una dipendenza non si comprende perché il principio non debba valere. La questione della tossicità è sempre da valutare nell’ambito di un confronto rischi/benefici“.
La Legge Carloni diventa un tassello inamovibile e di riferimento nella legislazione italiana. Laddove lo Stato ha dimostrato fallacia, le Regioni possono invece dimostrare di essere in grado di intraprendere concrete azioni nella lotta al tabagismo. E gli strumenti di riduzione del danno potrebbero costituire il perno su cui far ruotare la prevenzione e l’informazione antifumo.

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