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Usa, audizione in Congresso su Juul e sigaretta elettronica fra i giovani

È terminata la prima giornata di interventi nell’audizione del Committee on Oversight and Reform, commissione del Congresso degli Stati Uniti. All’ordine del giorno “l’indagine sul ruolo di Juul nell’epidemia dell’uso di nicotina fra i giovani”. L’azienda californiana, dunque, è ancora una volta sul banco degli imputati, accusata di aver promosso la sua pod-mod fra i minori e di aver causato un’emergenza sanitaria nel Paese. Anche se, dati alla mano, sono in molti fra commentatori e studiosi a non condividere questa visione apocalittica del fenomeno del vaping giovanile.
Ad aprire i lavori della commissione è stato il presidente Raja Krishnamoorthi, che ha auspicato che le due giornate di audizione “contribuiscano a far capire meglio il ruolo di Juul in questa terribile epidemia e ci indichino delle soluzioni per prevenire la dipendenza dei giovani dal vaping”. Krishnamoorthi ha anche indugiato in un giochino ad effetto, rivelando solo alla fine del suo intervento di aver tenuto tutto il tempo in mano una pod-mod di Juul e mostrando chiaramente come lo strumento sia facile da nascondere, grazie alle sue dimensioni ridotte.
Fra gli interventi della prima giornata, Meredith Berkman, cofondatrice dell’associazione Parents Against Vaping E-cigarettes (Genitori contro il vaping), il senatore Richard Durbin, sostenitore del SAFE Kids Act, una proposta di legge che prevede di proibire alcuni aromi nei liquidi per sigaretta elettronica, e il professor Robert Jackler della Stanford University, che si è profuso in una illustrazione delle tecniche di marketing di Juul Labs e della loro assimilabilità con quelle dell’industria del tabacco.
A rimettere un po’ la barra al centro, il professor Ray Niaura del College of Global Public Health della New York University, che ha messo in guardia i presenti sui pericoli dell’eccessiva semplificazione. Secondo Niaura l’uso dell’e-cig fra i giovani è “occasionale”, mentre l’uso abituale è concentrato fra gli adolescenti che erano già fumatori. “La crescita del vaping – ha spiegato – si è registrata fra i giovani che già utilizzavano altri prodotti del tabacco, come le sigarette”. Il professore di New York ha ammonito i presenti a valutare con attenzione i passi da compiere.  “È essenziale – ha detto – che le istituzioni sanitarie agiscano con molta cautela e si accertino che le misure prese dal governo producano gli effetti desiderati (ridurre l’uso fra i giovani), senza avere conseguenze inaspettate e indesiderabili per la salute degli americani, privando i fumatori di una alternativa più sicura al fumo”.
Nel complesso, la sensazione della giornata è stata di un atteggiamento di forte chiusura da parte dei parlamentari democratici e di uno più morbido da parte dei repubblicani. L’audizione dei rappresentanti di Juul Labs è attesa per la giornata odierna. Per il momento l’azienda ha parlato tramite un comunicato ufficiale in cui afferma di “condividere le preoccupazioni della commissione sul vaping fra i giovani” e dichiara di “essere felice dell’occasione di condividere informazioni” su come Juul Labs “si stia impegnando per eliminare le sigarette tradizionali e sulle sue iniziative aggressive per combattere l’uso fra i giovani”.

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