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Sigaretta elettronica, i consumatori ottengono di essere coinvolti nella Tpd3

L'associazione dei consumatori Ethra invia una lettera alla Commissione europea e riceve a stretto giro un riscontro positivo.

I consumatori devono essere coinvolti nel processo di elaborazione della Tpd3, la prossima versione della direttiva che regola la vendita e la pubblicità del tabacco e dei prodotti del tabacco (compresi quelli del vaping) nell’Unione europea. È quanto richiesto da Ethra, l’associazione europea dei consumatori nata anche su impulso dell’italiana Anpvu, tramite una lettera recapitata ieri alla Direzione generale per la salute della Commissione. E dall’associazione fanno sapere di aver ricevuto un pronto riscontro con l’assicurazione che i consumatori saranno inseriti nelle prossime consultazioni.
Il rapporto europeo di valutazione della Tpd è atteso per il maggio del 2021. Da questo dipenderanno le mosse future della Commissione, che potrà decidere se e come modificare le misure previste nella nuova direttiva. Per valutare i punti di forza e le debolezze della Tpd, Bruxelles ha inviato dei questionari ai Paesi membri, ma non ha finora ascoltato i consumatori e le associazioni che li rappresentano.
Insieme alla richiesta di essere coinvolti nel processo decisionale, Ethra ha inviato alcune considerazioni, scaturite dalla lettura dei questionari inviati agli Stati che, più che sulla protezione della salute – commenta l’associazione – si concentrano esclusivamente sull’aspetto normativo. I consumatori ricordano che una regolamentazione non invasiva dei prodotti a base di nicotina a rischio ridotto “può offrire enormi vantaggi per la salute sia a livello generale che individuale”, facendo notare come “nei Paesi in cui questi strumenti sono diffusi e normati con buon senso, i tassi dei fumatori sono crollati”. Mentre una regolamentazione – continua Ethra nella lettera – che rende i prodotti a rischio ridotto meno disponibili, meno soddisfacenti o che esageri la percezione dei danni o della dipendenza porterebbe le persone a continuare a fumare. “Contraddicendo così – argomenta l’associazione – lo scopo della direttiva, che è quello di garantire un alto livello di protezione della salute”.
In particolare, i consumatori attirano l’attenzione della Dg Salute su alcune aree secondo loro non ben centrate nei questionari sottoposti agli Stati membri dell’Unione. Bisognerebbe per esempio, valutare se la diffusione della sigaretta elettronica ha una correlazione con la diminuzione dei fumatori. O, ancora, valutare se i limiti imposti, per esempio, al contenuto di nicotina nei liquidi hanno l’effetto voluto o se non rendano più probabile un ritorno al fumo o inducano a svapare di più per un meccanismo compensativo. Ethra invita anche a riconsiderare il divieto di tabacco per uso orale, alla luce delle esperienze positive della Svezia, dove l’uso dello snus ha fatto crollare la prevalenza dei fumatori al 5%, il dato più basso di tutta l’Unione europea.
Ma la richiesta principale rimane quella di coinvolgere i consumatori nelle consultazioni futuri come parte in causa. “Siamo quelli – conclude la lettera – che usano i prodotti che vengono normati e li conosciamo bene. Siamo il pubblico. Non siamo finanziati dall’industria del tabacco né da quella del vaping; il nostro solo scopo è di assicurare che i prodotti che hanno portato grande beneficio alla nostra salute, non siano regolamentati in maniera irresponsabile”.

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