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Irlanda, il futuro della sigaretta elettronica è a rischio

L'agenzia di ricerca del Ministero della salute pubblica una revisione critica sul vaping. Chiesti anche divieto di aromi e tassa specifica.

Si apre un nuovo fronte europeo nel dibattito sulla riduzione del danno da fumo, quello irlandese. Lunedì scorso, infatti l’Health Research Board, l’agenzia che produce documenti destinati ad indicare la rotta delle politiche sanitarie del Ministero della salute, ha pubblicato una revisione sulle sigarette elettroniche. Secondo l’Hrb lo strumento non è più efficace per smettere di fumare delle terapie sostitutive a base di nicotina approvate (cioè gomme, cerotti, spray e simili) e “la loro sicurezza dopo 12 mesi è sconosciuta”. Soprattutto, sempre secondo l’agenzia, l’uso della sigaretta elettronica induce gli adolescenti a diventare fumatori e fra i suoi effetti acuti l’Hrb irlandese annovera: “avvelenamento, ustioni, lesioni da esplosione, lesioni polmonari e attacchi di asma”.
A commento del documento, la dottoressa Hean Long, direttore dell’Evidence Centre del Board, afferma: “Bisogna fare di più per promuovere le terapie sostitutive a base di nicotina e proteggere la salute degli adolescenti e dei gruppi vulnerabili, prima di prendere in considerazione le sigarette elettroniche non regolamentate come approccio di riduzione del danno”. L’aggettivo usato, “unregulated”, non regolamentati, lascia in realtà un po’ perplessi, visto che il Paese fa parte dell’Unione europea e, dunque, ha dovuto applicare la Tpd che, appunto, regolamenta produzione e mercato delle sigarette elettroniche. Ma tant’è.
Nella stessa giornata di lunedì, il Policy group on tobacco del Royal College of Physicians irlandese (l’associazione dei medici) ha chiesto l’introduzione del divieto di qualsiasi aroma diverso dal tabacco nei liquidi per sigarette elettroniche e di una tassa specifica sui prodotti per il vaping. Anche il Policy group insiste sull’uso dei medicinali o delle terapie sostitutive per smettere di fumare e ricalca le posizioni dell’Hrb. La richiesta di una imposizione fiscale sulle sigarette elettroniche era già stata avanzata dalla Irish Heart Foundation, ma le aspettative potrebbero rimanere deluse. Proprio oggi, infatti, il Ministro delle finanza Paschal Donohoe ha annunciato un aumento delle tasse sulle sigarette tradizionali nella legge di bilancio del 2021, senza però fare menzione delle sigarette elettroniche.
In ogni caso l’attacco proveniente da più parti contro il mondo del vaping ha sollevato pronte critiche. Si dichiara “incredula” l’associazione dei consumatori New Nicotine Alliance Ireland, che contesta praticamente tutte le conclusioni del Board. Sulla stessa linea l’associazione dei negozianti Irish Vape Vendors Association (Ivva). “I risultati dell’Health Research Board – spiega il direttore dell’Ivva Declan Connoly – sono in netto contrasto con le evidenze. Il più recente Healthy Ireland Survey commissionato dal Ministero della salute indica che il tasso dei fumatori è sceso dal 23% del 2015 al 17% del 2019. Nello stesso periodo l’uso della sigaretta elettronica è salito dal 3 al 5%. Soprattutto, la stessa indagine dimostra che solo l’1% degli utilizzatori di sigaretta elettronica erano non fumatori”.
Per quanto riguarda gli adolescenti, New Nicotine Alliance ricorda che anche fra loro il tasso dei fumatori è al minimo storico, rimproverando al governo di non aver mai istituito il divieto di acquisto di prodotti del vaping per i minori di 18 anni. “Dal momento della sua fondazione nel 2014 – aggiunge Connoly – la Irish Vape Vendors Association ha chiesto al governo di adottare questo divieto”. Al momento in Irlanda, secondo le stime della Ivva, ci sono circa 200mila vaper. “La maggior parte ha smesso di fumare completamente – dice Connoly – Il resto fuma molte meno sigarette. Il 38% degli irlandesi che nel 2019 ha cercato di smettere di fumare, lo ha fatto con una e-cigarette. Dovrebbero essere incoraggiati”. L’associazione sottolinea anche che il 99% dei consumatori irlandesi di sigarette elettroniche sono fumatori o ex fumatori: significa cioé che lo strumento non ha attirato chi non aveva mai fumato ed è la dimostrazione di come l’attuale normativa funzioni a dovere.

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