Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Nel Regno Unito la guerra al fumo si vince con la sigaretta elettronica

Nel report Smoking and Health 2021 il Royal College of Physicians chiede di inserire l'e-cig nei protocolli per curare la dipendenza da tabacco.

È stato diffuso oggi Smoking and Health 2021, il nuovo rapporto su fumo e salute del Royal College of Physicians (Rcp), l’associazione dei medici del Regno Unito. Il rapporto, che viene pubblicato dal 1962, fa il punto sui progressi compiuti dal Paese nel ridurre il fumo e formula una serie di raccomandazioni per le politiche del governo. Quello del 2021, intitolato “Il controllo del tabacco diventa maggiorenne?”, non potrebbe segnare uno spartiacque più netto fra la politica e la pratica del Regno Unito in questo campo e quella dell’Organizzazione mondiale di sanità, passando per i tentennamenti dell’Unione europea.
Dalle sue 150 pagine del rapporto, infatti, emerge chiaramente e continuamente come si debba puntare anche sulla riduzione del danno, spingendo i fumatori a passare a prodotti come la sigaretta elettronica, per fermare le morti dovute al fumo nei decenni a venire. Quando si parla della tassazione del tabacco, per esempio, il rapporto specifica: “Per incentivare ed enfatizzare l’importanza di sostituire il tabacco con forme di nicotina meno dannose, il livello di tassazione applicata ai prodotti con nicotina senza tabacco deve essere proporzionato al loro danno paragonato al tabacco. A questo fine, la tassa sulla nicotina medicinale deve essere abolita e quella sulle sigarette elettroniche ridotta”.
Sempre per promuovere il passaggio all’e-cigarette, nel campo della promozione sanitaria il Rcp raccomanda che siano condotte “campagne mediatiche per incentivare l’uso della sigaretta elettronica come strumento per la cessazione o sostituto del fumo e per correggere le false percezioni sulla sicurezza del vaping rispetto al fumo”. I medici specificano anche che i divieti di fumo non debbano estendersi automaticamente alle sigarette elettroniche “che non emettono fumo”. “Le politiche sul vaping negli spazi chiusi e all’aperto – specifica il rapporto – servono per agevolare le politiche contro il fumo, riconoscendo che consentire l’uso dell’ecigarette dove è vietato fumare può aiutare a implementare le misure antifumo al chiuso e all’aperto”.
Per quanto riguarda la normativa sulle sigarette elettroniche, il collegio dei medici chiede che sia autorizzato l’uso di frasi comparative fra il vaping e il fumo nel materiale promozionale, al fine di incoraggiare il passaggio dal tabacco ai nuovi strumenti. Infine i medici britannici credono che sia necessario fare uno sforzo sanitario più corale per sconfiggere il fumo, formando tutti i medici e gli operatori sanitari e utilizzando un vasto ventagli di misure. “Le sigarette elettroniche – si legge nel rapporto – sono un trattamento efficace per la dipendenza dal tabacco”. E quindi la raccomandazione: “le sigarette elettroniche devono essere inserite nei protocolli standard per il trattamento della dipendenza da tabacco”.
Il Regno Unito – i suoi medici, i politici, le istituzioni sanitarie – continua dunque per la sua strada, combattendo il fumo con tutti i mezzi disponibili e dando un ruolo importante alla sigaretta elettronica e alla riduzione del danno da fumo. “Per porre fine alla perdita di vite completamente evitabile dovuta all’uso del tabacco – si legge – è essenziale agire ora in maniera radicale e globale. Fare diversamente sarebbe imperdonabile”.

 

Articoli correlati