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I parlamentari italiani hanno ben chiara la differenza tra la sigaretta tradizionale, il tabacco riscaldato e la sigaretta elettronica. È quanto ha affermato la senatrice Elisa Pirro, esponente del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione igiene e sanità, durante un incontro tenuto nei giorni scorsi con Carmine Canino e Anna Corbosiero, presidente e vicepresidente dell’associazione dei consumatori di prodotti del vaping, Anpvu. “Per quanto di competenza del Ministero dell’economia – ha però aggiunto la senatrice – differenziare creerebbe delle difficoltà, non solo per l’applicazione delle norme concernenti discipline di tassazione diverse ma anche per i controlli, per il modo in cui devono essere registrate le spese e, in ultimo, per le eventuali ripercussioni sul bilancio dello Stato”.
Durante il colloquio, Canino e Corbosiero hanno parlato dei numerosi studi scientifici che dimostrano efficacia della sigaretta elettronica come sistema di disassuefazione dal fumo. I due hanno espresso la loro delusione per le dichiarazioni rilasciate lo scorso 31 maggio dell’Istituto superiore di sanità, sottolineando la fondamentale importanza della nicotina nei vaporizzatori personali, gli unici strumenti che permettono un utilizzo controllato o facoltativo della sostanza a differenza dei prodotti farmaceutici da banco.
Secondo Pirro, però, il tema non è l’eventuale capacità della sigaretta elettronica di ridurre il danno da fumo combusto quanto, piuttosto, il rischio di dare adito a nuovi accessi, soprattutto da parte dei più giovani. Anna Carbosiero ha quindi rimarcato la necessità impellente di attuare tutte quelle pratiche utili fungere da deterrente per i giovani che hanno accesso a questo tipo di prodotti, senza ledere, però, il fumatore adulto che è motivato a smettere di fumare, attraverso l’utilizzo di questi dispositivi. Canino ha poi manifestato il timore degli effetti degli aumenti di tassazione previsti dall’ultima legge di bilancio, i possibili flavour ban e una nuova tassazione per i prodotti del vaping (contenuti nel Piano europeo anticancro), sottolineando che ciò potrebbe incentivare il contrabbando ed il mercato nero.
Sia Anpvu che la senatrice Pirro si sono trovati d’accordo sulla necessità di agire in maniera preventiva, soprattutto per quanto riguarda le fasce di popolazione più giovani. L’associazione dei consumatori si dichiara soddisfatta del confronto e sottolinea l’importanza di avviare dialoghi costruttivi con gli esponenti politici, focalizzandosi sulla ricerca medico-scientifica allo scopo di basare le future politiche (anche fiscali) sull’evidenza e non sulle convinzioni.