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Global Forum on Nicotine 21: la scienza dibatte sulla politica di riduzione del danno

Nella due giorni di Liverpool scienziati ed esperti si stanno confrontando sui benefici di sigaretta elettronica e altri strumenti e sugli ostacoli alla harm reduction.

È un accorato appello in favore della riduzione del danno da tabacco quello che è arrivato oggi dall’ottava edizione del Global Forum on Nicotine (Gfn), in corso a Liverpool nel Regno Unito. I numerosi scienzati, medici, esperti e consumatori che si sono confrontati nelle diverse sessioni del meeting sono tutti d’accordo che gli strumenti alternativi come le sigarette elettroniche, lo snus, le bustine di nicotina e i riscaldatori di tabacco possono essere la chiave per ridurre in tutto il mondo le malattie e le morti causate dal fumo.
L’appello è rivolto soprattutto alle istituzioni sanitarie, a cominciare dall’Organizzazione mondiale di sanità che nell’ultimo periodo ha rafforzato la sua ostinata opposizione alla riduzione del danno. “È preoccupante – commenta Gerry Stimson, docente emerito presso l’Imperial College London e direttore del Gfn – che i leader internazionali del controllo del tabacco stiano perseguendo ostinatamente un irresponsabile approccio proibizionista al tabacco e alla nicotina, mentre l’Oms perpetua attivamente la disinformazione sui nuovi prodotti a base di nicotina. Una guerra alla nicotina, destinata al fallimento come la guerra alla droga, porterà benefici alla salute pubblica nè salverà vite. L’Organizzazione mondiale di sanità deve riorientare i propri sforzi per sostenere l’otre un miliardo di fumatori adulti a smettere con tutti i mezzi disponibili”.
Gli esempi della percorribilità della riduzione del danno sono già evidenti. Circa 98 milioni di fumatori in tutto il mondo, continua Stimson, sono già passati ai prodotti a danno ridotto. “In Inghilterra – spiega – le autorità sanitarie supportano il vaping per smettere di fumare e i le sigarette elettroniche sono ora gli strumenti per la cessazione più popolari. La mortalità legata al tabacco in Svezia, dove lo snus ha quasi sostituito il fumo, è la più bassa d’Europa. E in Giappone, le vendite di sigarette sono diminuite di un terzo da quando i prodotti del tabacco riscaldato sono arrivati sul mercato”. Di questo passo a restare definitivamente fuori dall’opportunità offerta da e-cigarette e altri prodotti sono i Paesi a medio e basso reddito, dove è concentrata la maggior parte dei fumatori. “Ora è necessario – conclude Stimson –garantire alternative accessibili a questi Paesi e non solo ai consumatori dei Paesi ad alto reddito”.
La giornata di giovedì, dopo i saluti di rito, ha visto tre diverse sessioni di discussione della durata di un’ora. Nella prima, moderata da Clive Bates e Robyn Gougelet e intitolata “Scienza, ortodossia, sfide e dissenso”, si sono confrontati gli scienziati Brad Rodu, Konstantinos Farsalinos, Roberto Sussmann e Michelle Minton del think tank americano Competitive Enterprise Institute. Al secondo panel, “Chi consuma nicotina e perché?”, hanno partecipato esperti britannici, polacchi, americani e svedesi. L’orizzonte si è allargato ad esperti e scienziati nigeriani e neozelandesi (oltre che britannici e americani) per il confronto che ha chiuso la prima giornata, “Temi emersi nei Gfn Fives”, una collezione di video e presentazioni multimediali creati per l’evento.
Ai panel di discussione si sono alternati tre interessanti presentazioni, le Michael Russell Keynotes, in onore appunto del famoso scienziato e psichiatra che nel 1976 scrisse sul British Medical Journal che “le persone fumano per la nicotina ma muoiono per il catrame”. In queste keynotes, in maniera informale e con la partecipazione del pubblico, si sono affrontati diversi temi. Per esempio il rapporto difficile fra scienza e politica con la scienziata australiana Fiona Pattern e Chris Snowdon dell’Institute for economic affairs. Oppure i rischi e i benefici per la sanità degli investimenti in prodotti con nicotina innovativi, di cui hanno discusso Jonathan Fell, Ruth Goldsmith e David Sweanor.
Nella giornata di domani, che conclude l’edizione 2021 del Gfn, i panel di discussione saranno dedicati agli ostacoli alla riduzione del danno da tabacco nei Paesi a medio e basso reddito e alla regolamentazione dei prodotti alternativi. L’ultimo incontro darà invece voce alle associazioni dei consumatori di Regno Unito, Stati Uniti, Messico, India e Danimarca. La Michael Ruseel Keynote sarà invece dedicata alla convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms e a perché non è riuscita a ridurre il numero dei fumatori adulti. Ne hanno discuteranno Derek Yach, Gerry Stimson e Cliff Douglas.

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