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No Tobacco Day 2022, smettere di fumare per salvare anche l’ambiente

L'Oms punta sui danni ecologici causati dal tabacco, ma anche la sigaretta elettronica è sotto accusa per i rifiuti che produce.

Il tabacco, una minaccia per l’ambiente. È questo lo slogan che l’Organizzazione mondiale di sanità ha scelto per il No Tobacco Day 2022, che si celebrerà come ogni anno il 31 maggio. L’Oms, che pochi giorni fa ha riconfermato il direttore Tedros Ghebreyesus per altri cinque anni, ha dunque scelto di cavalcare un tema attualmente molto sentito, quello della tutela ambientale, per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale contro il fumo. Il focus, dunque, sarà non tanto o non solo sui danni causati alla salute del consumatore, ma a quelli che tutta la filiera del tabacco – dalla coltivazione alla produzione, distribuzione fino ai rifiuti – causa all’ambiente.
I dati elencati dall’organizzazione sono preoccupanti. L’Oms stima che l’industria del tabacco emetta ogni anno 84 megatoni di anidride carbonica, contribuendo così al cambiamento climatico. La coltivazione del tabacco, continua il comunicato ufficiale, distrugge ogni anno 3,5 milioni di ettari di terreno, rendendosi responsabile della deforestazione e dell’impoverimento del terreno, che perde la capacità di sostenere la crescita di altre colture o della vegetazione. Sono problemi che vanno a incidere soprattutto sui Paesi in via di sviluppo, dove è concentrato circa il 90% della produzione mondiale di tabacco. Qui coltivatori e governi vedono spesso questa coltivazione come una fonte di crescita economica ma, avverte l’Oms, si tratta di un beneficio a breve termine a fronte di gravi conseguenze nel lungo periodo.
L’organizzazione punta naturalmente il dito contro l’industria del tabacco, accusandola di “greenwashing”, cioè ammantare di una patina ecologica le sue pratiche dannose per l’ambiente, per esempio facendo donazioni a iniziative sostenibili. Ma invece l’Oms chiede ai governi di adottare legislazioni che impongano alle aziende di farsi carico anche economici dei danni ambientali e dei rifiuti prodotti dal tabacco. “La riduzione del consumo di tabacco – chiosa il comunicato – deve essere identificata come una leva fondamentale per il raggiungimento di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, non solo quelli direttamente correlati alla salute”.
Ci si sarebbe potuti aspettare che, visto il tema scelto, quest’anno la sigaretta elettronica sarebbe rimasta ai margini della giornata mondiale. Ma sarebbe stato ingenuo aspettarselo e infatti non è così. Sul sito dell’Oms, nella sezione Questions&Answers dedicata all’evento, si spiega che “i rifiuti elettronici sono già un problema schiacciante” e che “lo smaltimento delle cartucce e delle batterie delle sigarette elettroniche rappresenta una delle principali preoccupazioni ambientali”. “Lo smaltimento improprio di questi prodotti – si legge ancora – è estremamente dannoso per l’ambiente in quanto sono costituiti da materiali non biodegradabili, come bobine metalliche, plastica, atomizzatori, batterie e chip del microcontrollore. Inoltre, molti prodotti sono monouso”. Toni un po’ apocalittici, soprattutto a fronte dei numeri sui danni prodotti dal tabacco letti finora, sebbene quello del corretto smaltimento dei rifiuti sia certamente un tema di cui il settore deve occuparsi.
Come ogni anno, per celebrare il No Tobacco Day, il 31 maggio l’Istituto superiore di sanità organizzerà nella sua sede a Roma il tradizionale convegno, durante il quale saranno diffusi i dati sulla prevalenza del fumo in Italia.

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