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Unione Europea, la Repubblica Ceca pronta a battersi per la riduzione del danno

Praga si prepara al semestre di presidenza. Secondo esperti, il governo è favorevole a politiche non basate solo sull'astinenza.

Una nuova spinta in favore della riduzione del danno da fumo potrebbe arrivare dalla Repubblica Ceca, che dal primo luglio assumerà per un semestre la presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Lo spunto viene da un evento organizzato qualche giorno fa dal centro di ricerca ceco Center for Economic and Market Analysis (Ceta), che ha riunito a Praga esperti di medicina e di dipendenze. Durante l’incontro, riportato da Businesswire, l’istituto ha presentato lo studio comparativo appena pubblicato, intitolato “A new approach towards tobacco legislation: the case for harm reduction in Cee and the Eu” (Un nuovo approccio alla legislazione del tabacco: la necessità della riduzione del danno nell’Europa centrale e orientale e nell’Unione europea) e il suo nuovo “Indice della riduzione del danno”, che classifica gli Stati membri dell’Ue in base alla loro capacità di attuare questa strategia.
Tema centrale del dibattito degli esperti è se l’obiettivo stabilito nel Piano europeo contro il cancro di raggiungere nell’Unione entro il 2040 un tasso di fumo inferiore al 5% (la soglia sotto la quale cisi può dichiarare “smokefree”) sia davvero raggiungibile. La conclusione è stata che non lo è nelle circostanze attuali e che c’è bisogno di aggiornare la politica di controllo del tabacco sulla base delle evidenze scientifiche. E aprire le porte agli strumenti alternativi a danno ridotto, a cominciare dalle sigarette elettroniche. Non a caso, infatti, l’unico Paese vicino al fatidico 5% di fumatori è la Svezia, dove è da sempre legale e diffuso un prodotto alternativo come lo snus, vietato nel resto dell’Unione.
Se la Commissione europea prende sul serio i suoi piani per ridurre il numero di fumatori e l’impatto del fumo – ha affermato il coordinatore nazionale ceco per la droga Jindřich Vobořil – deve iniziare a considerare il concetto di riduzione del rischio nell’area del fumo”, aggiungendo che il governo ceco ha preso un impegno in questo senso nella dichiarazione programmatica per il suo semestre di presidenza. Vobořil, sempre secondo Businesswire, ha fatto anche esplicito riferimento alla revisione in corso della Direttiva sui prodotti del tabacco (Tpd), promettendo che sosterrà la riduzione del danno “in quanto strategia politica efficace per ottenere una reale riduzione del numero dei fumatori di sigarette convenzionali”.
All’incontro del Ceta si è espresso anche Ernest Groman del Vienna Nicotine Institute. “I dati – ha dichiarato – dimostrano che l’approccio basato sull’astinenza è inadeguato. La soluzione per i fumatori è passare a alternative meno dannose”. Concorde anche Viktor Mravčík, docente e direttore del Centro nazionale per il controllo delle dipendenze da droga della Repubblica Ceca. Secondo Mravčík “la Commissione europea dovrebbe attuare politiche di riduzione del danno sia nel contesto del Piano europeo contro il cancro che nella revisione della Tpd”. Insomma, se quanto esposto in questo incontro rispecchia davvero le posizioni del governo ceco, potrebbe essere il piccolo Paese dell’Europa centrale, durante il suo semestre di presidenza, a dare battaglia per la sigaretta elettronica e gli altri strumenti di riduzione del danno da fumo.

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