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ESCLUSIVO – Il contrabbando delle sigarette elettroniche usa e getta [VIDEO]

Età non superiore ai trent’anni, abbigliamento sportivo, atteggiamento ingenuo. È la descrizione di un giovane che ha tentato di piazzare in una tabaccheria di Montichiari, nel bresciano, uno stock di sigarette usa e getta prive di contrassegno fiscale e con una dose di nicotina al 5%, ovvero due volte e mezzo superiore il consentito. Ma l’iniziativa e la competenza di S. A. ha mandato a monte l'”affare”. Il tentativo di frode è stato segnalato alla Guardia di Finanza che proprio in queste ore si sta adoperando per controllare e “bonificare” le attività commerciali della zona da tutto il materiale illecito eventualmente  detenuto e posto in vendita. Le sigarette elettroniche usa e getta sono ormai diffusissime soprattutto tra i giovani, una moda che ha rapidamente preso piede prendendo a modello il mercato anglosassone. Il problema è che in Italia i prodotti del vaping sono rigidamente normati. E anche le sigarette elettroniche usa e getta non fanno eccezione. Per essere in regola, la confezione deve avere il contrassegno fiscale di Adm che certifica l’avvenuto pagamento dell’imposta e, soprattutto, devono contenere un livello di nicotina pari o inferiore a 20 milligrammi per millilitro (2%).
Mi sono sentita in dovere di segnalare il fatto alle autorità competenti – spiega la titolare della tabaccheria che vuole garantirsi l’anonimato – Ormai in giro si vedono sempre di più queste usa e getta fuori da ogni regola. Il problema è che poi si generalizza e anche a livello mediatico e ne va di mezzo chi invece opera all’interno delle norme”.
Si ricorda che in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, la detenzione di sigarette elettroniche usa e getta o liquidi non conformi alla legge può portare alla chiusura dell’attività commerciale, sia essa una tabaccheria o una rivendita specializzata in sigarette elettroniche, con relativa sanzione che, nei casi più gravi, può portare al procedimento penale per contrabbando.

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