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Bloomberg investe 140 milioni di dollari contro la sigaretta elettronica

Annunciato un nuovo finanziamento per la lotta al tabacco. Un terzo dell'importo è destinato a promuovere limitazioni e divieti al vaping.

Ammonteranno a 420 milioni di dollari i finanziamenti che Bloomberg Philanthropies, l’organizzazione no profit del miliardario americano, destinerà nei prossimi quattro anni alla lotta contro il fumo. Il denaro andrà alla Bloomberg Initiative to Reduce Tobacco Use e si andranno ad aggiungere ai quasi 1,6 miliardi spesi dal 2005 ad oggi nel campo del controllo del tabacco. Purtroppo, però, un terzo di questi soldi sarà investito per “ridurre l’uso della sigaretta elettronica fra i minori negli Stati Uniti”, fa sapere il comunicato stampa dell’organizzazione. Il che, nella visione di Michael Bloomberg, vuol dire adoperarsi per far vietare gli aromi nei liquidi per e-cig e chiedere quante più restrizioni possibile.
Dei 420 milioni di dollari di finanziamento – si legge infatti nel comunicato – 280 milioni di dollari saranno destinati a ridurre l’uso di tabacco nei paesi a basso e medio reddito e 140 milioni di dollari mireranno a ridurre l’uso di sigarette elettroniche tra gli adolescenti negli Stati Uniti”. E poco più avanti Kelly Henning, a capo dei progetti di Salute pubblica di Bloomberg Philanthropies, annovera fra i successi ottenuti la legge che in California ha vietato gli aromi nei “prodotti del tabacco”. Sigarette elettroniche comprese.
La notizia ha comprensibilmente sollevato preoccupazione fra gli operatori e i consumatori del vaping. “Malgrado le sue pretese e l’autoesaltazione – commenta l’associazione di settore American Vapor Manufacturers – la tragica realtà è che Michael Bloomberg finanzia una campagna proibizionista che mira a stigmatizzare e mettere fuori legge il metodo per smettere di fumare più efficace mai ideato, la sigaretta elettronica con nicotina”. Anche la rete internazionale di associazioni di consumatori World Vapers’ Alliance ha commentato l’annuncio dell’organizzazione dell’ex sindaco di New York. “Bloomberg Philanthropies – dichiara il direttore Michael Landl – ignora sistematicamente la grande quantità di prove scientifiche che indicano i vantaggi dello svapo, per non parlare dell’esperienza diretta di milioni di vaper”.
Questo annuncio – conclude Landl – dimostra che Michael Bloomberg sta raddoppiando gli sforzi nella sua lotta ideologica contro la riduzione del danno e lo svapo in particolare, ignorando tutte le conseguenze negative delle sue politiche”. Conseguenze che, come sempre, si faranno sentire ben oltre i confini degli Stati Uniti.

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