Francia, le sigarette elettroniche usa e getta hanno i giorni contati

Approvata in commissione Affari sociali del Senato in seconda lettura la norma che mette fuorilegge la produzione, la vendita, la distribuzione e l'offerta gratuita dei dispositivi monouso.

Stefano Caliciuri 5 Febbraio 2024

Anche la Francia si accoda al Regno Unito e ha annunciato che entro l’estate saranno definitivamente vietate le sigarette elettroniche usa e getta. I componenti della commissione Affari sociali del Senato hanno approvato il disegno di legge per bandire “la produzione, la vendita, la distribuzione o l’offerta gratuita” di dispositivi del vaping monouso. I senatori hanno ritenuto che tali dispositivi rappresentano “un grave rischio per la salute degli adolescenti e per l’ambiente”.
Presentato nel novembre 2022 da cinque deputati della sinistra ambientalista, il disegno di legge è già stato adottato all’unanimità dall’Assemblea nazionale l’anno dopo. Tra gli emendamenti del Senato, solo uno di rilievo è stato apportato dalla commissione Affari sociali: oltre alla vendita, alla distribuzione e all’offerta gratuita, il relatore Khalifé Khalifé ha voluto sanzionare anche la produzione di questi dispositivi elettronici. Significa cioé che scompariranno dal mercato mondiale tutte le sigarette elettroniche monouso made in France. Il disegno di legge specifica che chi viola il divieto rischia una multa fino a 100 mila euro. Il provvedimento si è reso necessario – si legge nel rapporto parlamentare – a causa di “una strategia commerciale “disinibita” che prende di mira specificamente gli adolescenti, in particolare attraverso i social network, come Tik Tok e Instagram, che la promuovono attivamente”. Secondo lo stesso rapporto, in Francia “l’uso quotidiano delle sigarette elettroniche è triplicato tra il 2017 e il 2022 tra i 17enni, attestandosi al 6,2%”. Il 7 febbraio i senatori francesi voteranno il disegno di legge in seduta pubblica. La legge dovrà poi essere approvata dalla Commissione Europea, che avrà sei mesi di tempo per verificarne la legittimità normativa ed eventualmente darne il via libera. Il governo spera di poter rendere effettiva la legge entro la fine dell’estate 2024.