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Con una recente mossa controversa, il governo inglese guidato dal primo ministro Rishi Sunak, starebbe pianificando di imporre una maggiore tassazione sui prodotti da svapo insieme alle sigarette tradizionali. Questo piano trapelato ha suscitato notevole preoccupazione tra i consumatori del Regno Unito, poiché minaccia di minare i progressi della nazione nella riduzione del danno e negli sforzi per smettere di fumare. Sembra che, nel tentativo di generare entrate fiscali aggiuntive, il governo britannico sia disposto a compromettere la salute di migliaia di fumatori. Questo è ancora un altro passo nella direzione sbagliata. Rendendo più costose le alternative meno dannose al fumo, il governo sta effettivamente dissuadendo i fumatori dal effettuare il passaggio. Questa misura influenzerà in modo sproporzionato i meno abbienti e aggraverà le disuguaglianze sanitarie, soprattutto durante una crisi del costo della vita. Le prove statistiche supportano l’impatto sproporzionato del fumo sui gruppi socioeconomici più bassi. Nel 2021, l’Office for National Statistics ha evidenziato una forte disparità nella prevalenza del fumo in relazione allo status economico nel Regno Unito. I soggetti disoccupati hanno riportato un tasso di fumatori significativamente più elevato (25,7%) rispetto a quelli con un lavoro retribuito (13,3%). Inoltre, in Inghilterra, è stata osservata una pronunciata prevalenza del fumo nei quartieri più poveri (23,8%) rispetto a quelli meno poveri (6,8%).
Insieme agli aumenti fiscali proposti, questi divieti serviranno solo a trasformare il Regno Unito da leader nella riduzione dei danni del tabacco in un paradiso per le attività del mercato nero. La World Vapers’ Alliance esorta il governo del Regno Unito a riconsiderare queste misure, sostenendo un approccio equilibrato che dia priorità alla salute pubblica e supporti i fumatori nella transizione verso alternative meno dannose.