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La legge che vieta la vendita e l’importazione di sigarette elettroniche a Panama è incostituzionale. A stabilirlo all’unanimità è stata la Corte suprema di giustizia del paese che ha ospitato l’ultima conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms e che proprio per il divieto sui prodotti del vaping aveva ricevuto ampie lodi dall’organizzazione internazionale. Particolarmente interessante è che la sentenza arriva in risposta a una causa intentata da una associazione dei consumatori. È stata infatti l’Asociación por la Reducción de Daños del Tabaquismo (Ardt) panamense a rivolgersi alla Corte suprema di giustizia per tutelare i diritti dei suoi associati e di tutti i vaper del paese.
La decisione dell’alto tribunale, secondo il quotidiano locale Panama America, si basa su un vizio procedurale dell’approvazione della legge 315 del 30 giugno 2022, quella appunto che vieta i prodotti del vaping, che viola quanto previsto dalla costituzione panamense. La legge in questione non solo mette fuorilegge la vendita (anche online) e l’importazione di tutti i prodotti del vaping, con o senza nicotina, e di quelli a base di tabacco riscaldato, ma vieta l’uso della sigaretta elettronica in tutti i luoghi in cui non è consentito fumare e concede alle autorità doganali la facoltà di ispezionare, trattenere e sequestrare le spedizioni nel paese centroamericano.
La causa intentata dall’associazione consumatori non si limitava a rilevare la violazione delle procedure parlamentari nell’approvazione della legge. Ardt contestava anche che il divieto di violasse il diritto costituzionale alla salute, privando i fumatori di alternative a basso rischio e incoraggiasse il contrabbando di prodotti illegali a Panama. Non è chiaro se la Corte suprema di giustizia abbia preso in considerazione anche questi temi nella sua decisione.