Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Tabacco, anche l’ambiente grida vendetta

Quando si parla dei danni da tabacco si fa sempre riferimento alla salute pubblica ed alla spesa statale conseguente. Ci si dimentica però di un altro – non meno importante – aspetto: l’ambiente. Un fattore spesso sottovalutato ma che è fondamentale affinché una popolazione possa crescere e vivere sana. Perché la tossicità del fumo da combustione di tabacco non è soltanto quella diretta (e quindi aspirata ed assorbita dall’organismo) ma anche quella provocata per fabbricare le sigarette e smaltire i mozziconi.

In Italia, secondo le ultime statistiche dell’Istituto superiore di sanità, i fumatori sono circa 12 milioni, con una media di consumo pro capite di 10 sigarette quotidiane. Un mozzicone di sigaretta impiega poco più di due anni per degradare, tempo necessario prima di terminare l’azione di inquinamento. Nelle cicche sono depositati moltissimi agenti inquinanti: nicotina, benzene, ammoniaca, acido cianidrico, polonio-210 e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro. Se mettessimo in fila tutti i mozziconi di sigaretta gettati a terra quotidianamente potremmo fare il giro dell’Italia lungo il suo perimetro: una vera e propria autostrada della tossicità.

A questo bisogna aggiungere che ogni anno circa 600 milioni di alberi vengono abbattuti per la produzione del tabacco. A cui vanno poi aggiunti quelli abbattuti per produrre le confezioni e gli imballaggi. Il disboscamento causa l’innalzamento della temperatura terrestre e la produzione di gas serra. Anche fumare provoca il rilascio di gas che vanno ad aumentare l’effetto serra: circa 16 milioni di tonnellate all’anno di diossido di carbonio vengono rilascate nell’atmosfera soltanto dalle sigarette consumate negli Stati Uniti.

Le piantagioni di tabacco, inoltre, consumano una quantità di terra pari a 5,3 milioni di ettari. Un’area con cui si potrebbero, ad esempio, coltivare prodotti per soddisfare il fabbisogno alimentare di 20 milioni di persone. Su larga scala il tabagismo costa alla collettività mondiale (sia in termini di salute che di inquinamento) circa 400 miliardi di euro all’anno. Secondo l’Onu, per sradicare la piaga della fame del mondo sono necessari 40 miliardi di euro. Meditate fumatori, meditate…

Schermata 10-2457303 alle 18.57.33

Articoli correlati