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Il ministero della salute britannico punta sulla sigaretta elettronica

Nel Regno Unito il mese di ottobre è tradizionalmente dedicato alle campagne antifumo di Public Health England. Scoppia però la polemica: le pubblicità istituzionali contravverrebbero alla Tpd.

di Barbara Mennitti

Quest’anno la campagna antifumo Stoptober di Public Health England punta decisamente sulla sigaretta elettronica. Si tratta di una iniziativa che si svolge ogni anno nel mese di ottobre, in cui gli sforzi per indurre i fumatori a smettere sono moltiplicati. Assistenza, consigli e pubblicità mirata le armi che il Ministero della salute britannico mette a disposizione per quello che viene definito un “mass quit event”, un evento di dissuasione di massa. C’è una motivazione importante dietro la scelta di dedicare un intero mese al martellamento antifumo, visto che studi dimostrano che chi riesce ad astenersi dalle sigarette per almeno 28 giorni, ha buone possibilità di smettere per sempre.
Il momento sembra particolarmente propizio per dire addio alle bionde: dati pubblicati recentemente da University College di Londra dimostrano che nei primi sei mesi di quest’anno il numero delle persone che è riuscita a smettere ha raggiunto il record storico. Ma c’è di più: il 53 per cento degli inglesi che lo scorso anno aveva partecipato alla campagna Stoptober aveva scelto la sigaretta elettronica come strumento per smettere. Dunque le autorità sanitarie hanno scelto di dare ampio spazio all’ecig, nella speranza di raggiungere e convincere un numero sempre maggiore di fumatori.
Nel nostro Paese le sigarette elettroniche – spiega John Newton, direttore del dipartimento Health Improvement di Public Health England – sono lo strumento per smettere di fumare più popolare”. E poi aggiunge: “Le prove scientifiche sono chiare: svapare è molto meno dannoso del fumo, comporta un rischio minimo. Quindi se avete cercato di smettere in passato senza riuscirci, l’ecig potrebbe essere la scelta migliore”.
E dunque largo alla sigaretta elettronica. Nel sito della campagna Stoptober, l’ecig compare infatti al primo posto fra gli strumenti per smettere di fumare e, soprattutto, compare nello spot pubblicitario che andrà in onda sulle reti televisive britanniche. Ed è la prima volta in sei anni di campagne che questo accade. Una presa di posizione aperta e netta da parte delle autorità sanitarie britanniche.
La scelta di Public Health England non è passata inosservata ed ha sollevato qualche polemica. Il tabloid The Sun, per esempio, ha rilevato che l’Autorità per gli standard pubblicitari, in seguito al recepimento della Tpd, proibisce la pubblicità di sigarette elettroniche. Siamo al paradosso che l’Autorità, in base a una legge di derivazione europea, potrebbe sanzionare una campagna di Public Health England per la salute dei cittadini? La faccenda non è di facile soluzione. Come spiega Clive Bates nel suo blog the Counterfacutal, nella Tpd si parla espressamente di divieto di comunicazioni commerciali e non è certo il caso della campagna Stoptober.
Nella legge inglese la locuzione “commercial communication” è stata trasposta con “communication in the course of business” e anche in questo caso la pubblicità è salva. Ma la questione si complica se si prende in esame il Boradcasting Code of Advertising Practice, quello che regolamenta la pubblicità in tv. Il codice proibisce la pubblicità di “sigarette elettroniche e contenitori di ricarica o qualsiasi pubblicità con lo scopo diretto o indiretto di promuovere tali prodotti”, senza fare riferimento a fini commerciali. Un errore di trasposizione nel codice? Può darsi e forse la soluzione, come suggerisce lo stesso Bates, starebbe semplicemente nell’emendarlo. Ma potrebbe anche accadere che la campagna Stoptober, ideata dalle autorità sanitarie, venga bloccata sulle reti nazionali in base a delle leggi che recepiscono una direttiva europea. Nel Paese che ha votato per uscire dall’Europa. Un bel pasticcio.

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