© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Vaporart raddoppia, anzi quadruplica. Dopo la versione da 100 mg di estratto di Cbd, sono da oggi disponibili due nuove concentrazioni. Entrambi a zero nicotina, i due liquidi contengono rispettivamente 200 e 400 mg di cannabidiolo diluiti in 20 ml di liquido. Nella concentrazione più alta, significa che per un tiro di due secondi vengono inalati 0,056 mg di Cdb.
Il Cbd è la componente non psicoattiva della cannabis: legale e farmacologicamente testato, è utilizzato per i suoi effetti sedativi e per alleviare dolori e sintomi di diverse patologie. La scelta di aumentare il dosaggio di cannabidiolo – spiega il titolare dell’azienda Stefano Giorgetti – “risponde ad una richiesta generale del mercato”. Che in questo caso, come racconta Giorgetti (in foto a sinistra, accanto il fratello Gianluca) in quest’intervista, va ben oltre la platea dei vapers classici.
Siete soddisfatti del vostro liquido al Cbd?
Molto. A livello commerciale è stato un successo che è andato ben oltre le nostre aspettative. Infatti abbiamo dovuto quasi triplicare la produzione prevista, che era già di per sé abbondante, per fare fronte alle richieste del mercato.
Come è nata l’idea di fare un liquido con Cbd?
La possibilità di utilizzare il vaping in chiave terapeutica ha sempre suscitato il mio interesse. Ma in qualche modo la scintilla è scoccata durante la partecipazione di Vaporart al Vapor World Expo di Chicago nel 2014. In quel periodo la cannabis iniziava ad essere legalizzata in molti Stati degli Usa e i produttori americani erano in fermento per non perdere quel treno e iniziare a produrre i loro liquidi. Loro ovviamente parlavano di cannabis, cioè di liquidi contenenti il Thc, cosa da noi non consentita. Allora ci è venuta l’idea di fare un liquido utilizzando il cannabidiolo, che poi è la componente più nobile, curativa e costosa della cannabis. Inizialmente noi, però, avevamo in mente soprattutto l’aspetto “ludico” della faccenda e non immaginavamo i risvolti inaspettati che avrebbe avuto.
Cosa intende per “risvolti inaspettati”?
Siamo stati contattati da tanti privati che volevano il nostro liquido a scopo curativo. C’era chi voleva utilizzarlo per i dolori alla schiena o per il mal di testa. Ma c’erano anche molti casi più gravi, molti genitori che ce lo chiedevano come antidolorifico per figli ammalati di patologie croniche e serie. Per finire, siamo stati anche contattati da due strutture sanitarie per intavolare una discussione sulla fornitura di Cbd svapabile.
È per questo che avete deciso di produrre due nuovi liquidi con dosaggio superiore?
Anche, ma non solo. Diciamo che abbiamo risposto ad una richiesta generale del mercato. È vero, però, che i 400 mg al giorno sono la dose terapeutica indicata per molti casi, anche se una pastiglia li rilascia tutti insieme, mentre contenuti in 20 ml di liquido si consumano diluiti in più tempo. Tutti gli studi scientifici indicano, comunque, che l’effetto terapeutico si ha dai 200 mg in su.
Quindi due nuovi liquidi con due diversi dosaggi.
Sì. Abbiamo creato i 20 ml contenenti 200 mg di Cbd e quelli con 400 mg. Siamo fra i primi in Italia a produrre liquidi con dosaggi così alti. Per quello con 200 mg abbiamo mantenuto il sapore originale, smorzando un po’ l’eucalipto e il mentolo a vantaggio delle note fruttate alla mela. Per quello a 400 mg abbiamo scelto un aroma del tutto nuovo al tè verde orientale. Entrambi i liquidi sono a zero nicotina, ma l’alta concentrazione di cannabidiolo dà comunque il cosiddetto hit in gola.
Da dove proviene il Cbd utilizzato per i vostri liquidi?
Lo acquistiamo da produttori di cannabidiolo ad uso farmaceutico. Questo garantisce un prodotto di alta qualità, esente da thc, metalli pesanti e altre sostanze contaminanti. Inoltre utilizziamo il principio in forma di cristalli, che garantiscono una maggiore purezza e una più alta solubilità che si traduce in maggiore fumabilità.
Crede in un futuro della sigaretta elettronica in chiave teraupetica, come mezzo per assumere principi attivi?
Ci credo molto, anche perché i nostri test in laboratorio confermano questa possibilità. Non nascondo però che è una cosa che mi fa anche paura: le lobby farmaceutiche sono persino più agguerrite di quelle del tabacco.