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Bellot (Fare!): “Ci vuole una legge ritagliata sulla sigaretta elettronica”

Tra le priorità: individuare misure per garantire la tracciabilità dei prodotti e con essi la sicurezza e la salute dei cittadini; individuare un quadro normativo che renda chiaro agli attori di mercato in che contesto si muovono; intervenire a livello fiscale, con l'introduzione di una imposta di consumo studiata ad hoc per il settore.

Senatrice di Fare!, Raffaela Bellot è stata tra le prime parlamentari ad interessarsi alla causa della sigaretta elettronica. E dunque era naturale che il suo nome fosse tra i primi ad aderire all’intergruppo parlamentare. Componente della Commissione Bilancio al Senato, conosce ed ha vissuto sin dalle origini l’intero iter normativo che ha coinvolto il settore da tre anni a questa parte.

Perché ha aderito all’intergruppo sulla sigaretta elettronica?
Condivido l’idea della necessità di un gruppo di lavoro che si attivi per portare chiarezza e risposte in merito, risanando l’attuale instabilità fiscale-normativa. Quello che per un certo periodo è passato nelle pagine di cronaca come il “fenomeno della sigaretta elettronica”, scelto da molti come nuova opportunità imprenditoriale, ha subito una improvvisa battuta di arresto, con una contrazione impressionante del mercato interno e il moltiplicarsi di soluzioni fai da te su cui non viene esercitato alcun tipo di controllo, con possibili gravi pericoli per i consumatori e perdite importanti per l’economia nazionale. C’è bisogno di riportare ordine, adeguata disciplina e nuova chiarezza in questa situazione.

Come sarà sviluppato il lavoro dell’intergruppo e quali interlocutori intende coinvolgere?
Con l’incontro in programma mercoledì 13 cominceremo andando a delineare l’organigramma di questo gruppo di lavoro, con la conseguente distribuzione delle aree di competenza e di intervento. Priorità assoluta avrà l’individuazione del calendario lavori. Sarà senza dubbio strategico nei mesi a venire il confronto con le associazioni delle categorie coinvolte, con il Ministero della salute e con i consumatori e il consolidamento delle relazioni di questo gruppo di lavoro con i media e gli organi di stampa.

Quali sono le priorità che intende affrontare personalmente?
Le priorità dal mio punto di vista si sviluppano su tre fronti: da una parte è necessario individuare misure per garantire la tracciabilità dei prodotti e con essi la sicurezza e la salute dei cittadini; dall’altro è necessario individuare un quadro normativo che renda chiaro agli attori di mercato in che contesto si muovono, favorendo l’imprenditorialità e tracciando linee chiare tra lecito e illecito. Infine è necessario intervenire a livello fiscale, con l’introduzione di una imposta di consumo studiata ad hoc per il settore.

Nuova tassazione: entrerà in legge di Stabilità?
L’ordine del giorno G/2111/155/5 alla Legge di Stabilità 2016 che ho presentato andava proprio in questa direzione. È stato accolto dal Governo; ora si auspica che faccia seguito una risposta concreta allineata all’impegno. Il mio contributo all’interno del gruppo deporrà senza dubbio in questa direzione.

In occasione della prima riunione dell’intergruppo vi sarà consegnata la petizione Vapore non è fumo. Produttori, rivenditori e consumatori chiedono che la sigaretta elettronica venga sganciata dalla normativa sul tabacco. Come giudica questa richiesta?
Credo nell’importanza di un sistema normativo snello, chiaro e comprensibile. La richiesta mi sembra quindi assolutamente condivisibile. Evitiamo di disperdere energie nel tentativo di adeguare la normativa sui tabacchi, saltiamo a piè pari le contestazioni e le accuse di forzature che ne conseguono e strutturiamo leggi di riferimento ex novo, perfettamente ritagliate sul tema.

Nel Regno Unito la sigaretta elettronica è sostenuta sia dal ministero della Salute che dal Public Health England che ne prescrive l’utilizzo per chi intende smettere di fumare. In Italia invece è vista ancora con sospetto...
Se esistono strumenti in grado di favorire la salute del cittadino, o quanto meno di limitare i danni di cattive abitudini, è nostro dovere favorirli. Essenziale a questo proposito un coinvolgimento diretto del ministero della Salute con la doppia funzione di garante per la composizione e la qualità dei vapori e di fonte autorevole e autorizzata a legittimare l’uso della sigaretta elettronica. Anche agli occhi del grande pubblico.

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