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di Stefano Caliciuri
L’iniziativa promossa dal nostro giornale va avanti. Superate le duemila firme in due giorni, la raccolta però non deve fermarsi. Ogni forma rappresenta un appello alla politica affinché scorpori al più presto il fumo elettronico dalla normativa sul tabacco. Perchè, come recita la petizione, vapore non è fumo.
Meteoweb.eu, tra i quotidiani online più cliccati d’Italia, ha dedicato un articolo sulla petizione.
L’iniziativa è stata ripresa anche dalla stampa estera. Julien Sellier ha dato evidenza su Vapingpost con un titolo molto azzeccato: “Italia, una petizione reclama una regolamentazione speciale ecig“. Nel testo si evidenziano alcune cifre diffuse dall’Istituto superiore di Sanità e viene tradotto il testo della petizione. Anche Paper.li nei giorni scorsi ha dato ampia evidenza, con due aggiornamenti sull’andamento dell’iniziativa.
Firmare è semplice e rapido: è sufficiente andare sulla pagina della petizione e scrivere quanto richiesto. Si può anche scrivere un messaggio personalizzato. Tutte le firme saranno consegnate a mano ai componenti dell’intergruppo parlamentare sulla sigaretta elettronica. La richiesta è semplice: vapore no è fumo. Per questo motivo è importante che la sigaretta elettronica non sia normata nell’ambito dei prodotti del tabacco ma necessita di una regolamentazione ad hoc. Non si chiede la luna ma soltanto un po’ di buonsenso.